Forza Italia
Forza Italia, la storia del partito di centrodestra fondato da Silvio Berlusconi
Forza Italia è un partito italiano di centrodestra tra i più rappresentativi della Seconda Repubblica. Ha cambiato il modo di fare politica e comunicazione ed è stato per un lungo periodo il più votato nel Bel Paese. Fondato da Silvio Berlusconi, la sua ideologia varia dal liberismo all’economia sociale di mercato di ispirazione cristiano-democratica.
A livello europeo aderisce al Partito Popolare Europeo. Forza Italia è stato il principale partito della coalizione chiamata Casa della Libertà che ha governato lo Stivale dal 2001 al 2006. Dopo la vittoria elettorale del 2008 della lista del Popolo della Libertà, nel 2009 il partito si è sciolto ed è confluito nel neo-partito PdL.
Il 16 novembre 2013 si è deciso all'unanimità "la sospensione delle attività del Popolo della Libertà", per riprendere l'attività rifondando Forza Italia.
La nascita di Forza Italia
Il 29 giugno 1993, Silvio Berlusconi insieme ad alcuni noti professionisti, di cui vari inseriti nelle aziende Fininvest come Antonio Tajani, Marcello Dell’Utri, Cesare Previti e Giuliano Urbani, costituisce, presso lo studio del notaio Roveda a Milano, “Forza Italia! Associazione per il buon governo”.
Il 16 ottobre il settimanale Epoca di Mondadori mostra in copertina il logo dei Club Forza Italia, con all'interno una lunga intervista al Cavaliere che nega si tratti delle sezioni di un futuro partito politico. Il 23 novembre, durante l'inaugurazione di un ipermercato, Silvio Berlusconi dichiara ai giornalisti che “se il centro moderato non dovesse organizzarsi, non potrei non intervenire direttamente, mettendo in campo la fiducia che sento di avere da larga parte della nostra gente”.
Inoltre fa un esplicito endorsement a Gianfranco Fini dichiarando che se avesse potuto votare alle elezioni comunali di Roma, lo avrebbe fatto per lui. Due giorni dopo nasce l'Associazione nazionale dei club di Forza Italia, strettamente legata alle aziende Fininvest, che mette in campo un semplice meccanismo per espandersi e radicarsi nel Paese: chiunque, su base volontaria, può fondare un club se è in grado di raccogliere almeno 10 seguaci.
Il 10 dicembre 1993 viene inaugurato il primo club Forza Italia e viene presentato l’inno, qualche giorno dopo è aperta la sede centrale di Forza Italia in un palazzo in via dell’Umiltà, lo stesso che fu casa del Partito Popolare Italiano di Don Luigi Sturzo. Entro i primi del 1994 l'associazione dichiara la ricezione di circa 14 000 moduli d'iscrizione e stima in circa 1 milione gli affiliati ai club.
Il 18 gennaio 1994 Berlusconi, Tajani, Luigi Caligaris, Antonio Martino e Mario Valducci, danno vita al Movimento Politico Forza Italia. Una settimana dopo arriva l'annuncio della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Il mezzo di comunicazione scelto è la televisione, fino ad allora mai usata dalla politica per dare notizie di questo tipo.
Il videomessaggio della durata di 9 minuti e 25 secondi, viene trasmesso dai Tg, anche se non tutte le reti lo manderanno integralmente. Noto ancora oggi l’incipit della registrazione con il capo di Mediaset che afferma: “L’Italia è il Paese che amo”.
Il Governo Berlusconi I
Alle elezioni di marzo 1994 Forza Italia si afferma come il primo partito italiano con il 21% dei voti e va alla guida del Governo insieme d Alleanza Nazionale e alla Lega Nord. Nel Governo Berlusconi I, il 90% degli eletti nelle liste di Forza Italia risulta alla prima esperienza parlamentare. Alle successive elezioni europee del 1994, il partito ottiene oltre il 30% dei voti.
I suoi eletti non aderirscono ai maggiori gruppi parlamentari europei, ma ne costituiscono uno proprio denominato Forza Europa. L’esecutivo, tuttavia, cade dopo pochi mesi a causa di una proposta del Governo per riformare il sistema pensionistico che incontra la tenace opposizione dei sindacati. Questo acutizza le tensioni con la Lega Nord fino allo scontro diretto fra il 21 e il 22 dicembre con Silvio Berlusconi che accusa la Lega di aver tradito il patto sancito prima delle elezioni e Bossi che ricambia le accuse, affermando che l'accordo sul federalismo era stato ampiamente disatteso dal governo. La Lega presenta una mozione di sfiducia e apre la crisi. Berlusconi, per evitare di essere sfiduciato, rassegna le dimissioni.
Le elezioni europee 1999 e i Governi Berlusconi II e III
Alle elezioni europee del 1999 i consensi di Forza Italia aumentano e la formazione ottiene circa il 25,17%, risultando il primo partito italiano. FI aderisce ufficialmente come membro del Partito Popolare Europeo, il partito politico europeo che raccoglie democristiani e conservatori. Nel maggio 2001 Forza Italia vince di nuovo le elezioni con il 29,4% dei voti e si forma il Governo Berlusconi II, che si rivelerà come l'esecutivo più longevo nella storia della Repubblica, durando in carica 1 412 giorni.
Dal 23 aprile 2005 al 17 maggio 2006, la fiducia viene riconfermata e prende vita il Governo Berlusconi III. La campagna elettorale del 2006 è una delle più accese di tutta la storia della politica italiana e segna un cambio di passo con l’Ulivo di Romano Prodi che si insedia a Palazzo Chigi.
La nascita del Popolo della Libertà e la riforma di Forza Italia
Silvio Berlusconi, il 18 novembre 2007, dichiara lo scioglimento di Forza Italia con l’obiettivo di confluire in una formazione maggiore, il partito del Popolo della Libertà. Con la caduta del Governo Prodi, Forza Italia si presenta con Alleanza Nazionale alle elezioni 2008. La coalizione formata da PdL, Lega Nord e Movimento per l’Autonomia vince e si forma il Governo Berlusconi IV.
Il 21 novembre 2008 il consiglio nazionale di Forza Italia sancisce ufficialmente la confluenza nel PdL. Nel 2013 la scissione di Angelino Alfano dal Popolo della Libertà con la fondazione del Nuovo Centrodestra, porta al ritorno di Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi, dopo ulteriori alti e bassi, alle elezioni 2022 si presenta in coalizione con la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
Fdi ottiene il 26% dei voti, Lega l’8,9% e Fi l’8%, il partito dell’imprenditore milanese, sebbene non sia più il più votato d’Italia, torna nella maggioranza con l’appoggio all’esecutivo di Giorgia Meloni.