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Guerra Ucraina-Russia: la situazione e cosa sta succedendo

Le cause della crisi in Ucraina e le ultime notizie dal fronte

Il 24 febbraio 2022 alle ore 6 del mattino (fuso orario di Mosca), è iniziata ufficialmente la guerra tra Ucraina e Russia. I caccia russi hanno bombardato le città di Odessa, Kharvik, Mariupol, Leopoli e la capitale Kiev, muovendo le sue truppe dall’oblast di Rostov, dalla Bielorussia, dalla Crimea e dal Mare d’Azov dove sono dispiegate le portaerei.

Stati Uniti, Nato, Unione Europea e Onu hanno condannato l’attacco, mentre Putin sostiene di aver agito in difesa della popolazione del Donbass, a maggioranza russa. La diplomazia ha fallito e a nulla sono valsi i tentativi di mediazione delle quando Valdimir Putin si era seduto al tavolo delle trattative con diversi esponenti dei Paesi occidentali, tra i quali l’allora premier italiano Mario Draghi e l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio, al francese Macron al tedesco Scholz. Senza dimenticare il braccio di ferro tra il presidente russo e l’americano Biden, entrambi su posizioni molto distanti tra loro.

Guerra in UcrainaFonte foto: Ansa

Le origini della guerra in Ucraina possono essere ricondotte al 24 febbraio 2014. Dopo la caduta del governo di Janukovyc in seguito alle proteste di Kiev del movimento Euromaidan, i soldati russi iniziarono ad occupare le regioni orientali di Crimea e Donbass, supportati da combatenti locali e dalla Bielorussia. Da quel momento, un’escalation di operazioni militari ha portato all’occupazione russa di queste regioni, nonostante le critiche provenienti da Usa, Nato ed Unione Europea.

La guerra in Ucraina ha effetti significativi sull’economia internazionale e italiana. Il Paese è infatti un importante punto di transito del gas importato dalla Russia, che è uno dei principali esportatori per l’Unione Europea: solo in Italia, nel 2020, il 43% del gas importato proveniva proprio dalla Russia. In vista di un possibile ingresso dell’Ucraina nella Nato, Putin ha cercato nuove vie esportare il gas in Europa e nel 2018 ha iniziato la costruzione del gasdotto Nord Stream 2 (con la partecipazione di Gazprom) che passa sotto le acque del Mar Baltico per arrivare in Germania, tagliando l’Ucraina fuori da questo contesto. Proprio gli interessi economici dei paesi in gioco sono al centro delle trattative e potrebbero essere una delle diplomatiche per entrambi gli schieramenti.

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