Meloni replica a Putin sull'attacco a Mosca e avverte: "Fermato in tempo, aiutare Ucraina non è volere guerra"
La premier Meloni avverte Putin sulla guerra in Ucraina e punta il dito contro chi non vuole aiutare Kiev
Giorgia Meloni torna a parlare dell’attentato di Mosca, sottolineando ancora una volta come la responsabilità dell’attacco sia stata rivendicata dall’Isis anche se Putin è di un’altra idea. E proprio al presidente russo e a tutti coloro che sono contrari ad aiutare l’Ucraina, la premier ha mandato un chiaro messaggio nel corso di un intervento a Fuori dal coro, su Rete4.
- Meloni e l'attacco a Mosca
- La replica a Putin
- Il lavoro dell'Italia contro il terrorismo
- Il pensiero sulla guerra in Ucraina
Meloni e l’attacco a Mosca
Intervenuta in collegamento a Fuori dal coro, programma condotto da Mario Giordano su Rete4 ogni mercoledì sera, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni non si è tirata indietro nel parlare dell’attacco avvenuto a Mosca lo scorso weekend.
Rispondendo alla domanda di Giordano sui timori dello scoppio del terzo conflitto mondiale, la premier ha sottolineato che le immagini arrivate dalla capitale russa l’hanno scioccata, soprattutto per la dinamica in “una città blindata come quella di uno Stato coinvolto in un conflitto e con quattro attentatori che fanno una strage e si allontanano indisturbati”.
“Questo mi colpisce” ha detto Meloni, che ha però ancora una volta preso le distanze dalle parole del presidente russo.
La replica a Putin
Vladimir Putin, infatti, sin dalle prime ore dopo l’attentato aveva dato la responsabilità dell’attacco all’Ucraina. Poi, scoperto il coinvolgimento dell’Isis, ha addirittura ipotizzato un ruolo di Usa e Gran Bretagana.
A questo punto Meloni, senza girarci tanto attorno, ha sottolineato: “L’attentato è stato rivendicato, Putin può dare le colpe a chi vuole, ma non vedo come un attacco del genere possa aiutare l’Ucraina”.
Il lavoro dell’Italia contro il terrorismo
E sempre a Fuori dal coro la premier ha sottolineato che anche dopo gli attacchi di Mosca l’allerta nel nostro Paese è massima.
“Il governo sta lavorando con attenzione, soprattutto dopo gli attentati del 7 ottobre. Abbiamo espulso 47 persone da ottobre e rafforzato la sicurezza nel Paese” ha sottolineato.
Il pensiero sulla guerra in Ucraina
Poi Meloni si è voluta concentrare sull’importanza della guerra in Ucraina, cercando di rispedire al mittente le accuse di chi pensa che aiutare Kiev significhi volere il conflitto.
“Non è così, perché Putin quando ha invaso voleva riportare la Russia alla grandezza di un tempo, a riavere i confini di un tempo dell’Unione Sovietica” ha ricordato Meloni che ha elencato Paesi come “i Baltici, Georgia, Moldova, l’Ucraina, la Polonia, la Finlandia”.
La premier ha quindi ricordato l’intenzione della guerra lampo fortunatamente non riuscita: “Se fosse accaduto non si sarebbe fermato. Chi cerca di aiutare l’Ucraina vuole allontanare la guerra dal cuore d’Europa“.
Poi il messaggio chiaro a chi storce ancora il naso sugli aiuti all’Ucraina: “Se non molliamo lo costringiamo a sedersi al tavolo delle trattative di una pace giusta”.