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Lega

Tutto sulla storia della Lega: dalla fondazione come Lega Lombarda con Umberto Bossi al nuovo corso inaugurato dal segretario Matteo Salvini

Fondata nel 1984 da Umberto Bossi a Varese, la Lega - nata come Lega Lombarda - è senza dubbio uno dei partiti più importanti della storia recente italiana. Da movimento territoriale, con il passare degli anni il partito attualmente guidato da Matteo Salvini è diventato un movimento sovranista a carattere nazionale, in grado raccogliere molti voti anche nel Sud Italia.

La fondazione della Lega Lombarda a Varese
L'idea di fondare un partito federalista nasce dall'incontro tra Umberto Bossi e Bruno Salvadori, leader del partito autonomista Union Valdotaine, nel 1979. Un'idea che diventa concreta il 12 aprile 1984, quando nello studio del notaio Franca Bellorini, a Varese, Umberto Bossi deposita lo statuto della Lega Autonomista Lombarda. Insieme a Bossi ci sono Giuseppe Leoni, Dino Daverio, Marino Moroni, Sergio Sogliaghi e Manuela Marrone, futura moglie di Umberto Bossi. Come simbolo del partito viene scelto Alberto da Giussano, il condottiero che nel 1176 guidò la Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa nella battaglia di Legnano. L'anno successivo, nel 1985, la Lega Lombarda elegge i primi consiglieri comunali a Varese e Gallarate. Nel 1987 Umberto Bossi viene eletto al Senato, guadagnandosi così il soprannome di "Senatur", mentre Giuseppe Leoni ottiene un seggio alla Camera. Nel 1989 la Lega Lombarda elegge i primi due parlamentari europei: Francesco Enrico Speroni e Luigi Moretti.

Lega Nord e primi successi elettorali: il 1992
Nello stesso anno, il 4 dicembre 1989, la Lega Lombarda diventa ufficialmente Lega Nord, movimento federalista che raccoglie diverse regioni settentrionali. I fondatori del partito sono: Umberto Bossi, Franco Castellazzi e Francesco Speroni per la Lega Lombarda, Franco Rocchetta e Marilena Marin per la Liga Veneta, Gipo Farassino per Piemänt Autonomista, Bruno Ravera per Union Ligure, Giorgio Conca e Carla Uccelli per la Lega Emiliano -Romagnola, Riccardo Fragassi per Alieanza Toscana. Lo statuto viene depositato presso un notaio di Bergamo. Il 20 maggio 1990 a Pontida, in provincia di Bergamo, la Lega Nord celebra il primo raduno. Dopo lo scandalo Tangentopoli, che travolge i più grandi partiti italiani e pone fine alla prima Repubblica, nelle elezioni del 1992 il Carroccio ottiene l'8,5% dei voti riuscendo ad eleggere 55 deputati e 25 senatori. Nel 1993 arriva il primo grande successo della Lega Nord nelle amministrative di una grande città con l'elezione a sindaco di Milano di Marco Formentini.

Il progetto di un'Italia federalista e il primo governo Berlusconi
In questi anni lo spirito federalista della Lega Nord, animato dal politologo Gianfranco Miglio, diventa sempre più forte. L'idea è quella di trasformare l'Italia in una nazione formata da tre macroregioni e dalle 5 regioni a statuto speciale e la Lega Nord lavora a un progetto di riforma costituzionale. L'irruzione sulla scena politica di Forza Italia e di Silvio Berlusconi offre l'alleato giusto alla Lega Nord in vista delle politiche del 1994. Nasce così il Polo della libertà, formato appunto da Lega Nord, Forza Italia e Udc (mentre nel Meridione viene creato il Polo del buongoverno con Forza Italia, Udc e Alleanza Nazionale) che vince le elezioni. La Lega Nord porta Irene Pivetti alla presidenza della Camera e ottiene diversi ministri: Roberto Maroni (Interno), Giancarlo Pagliarini (Bilancio), Vito Gnutti (Industria), Francesco Speroni (Riforme costituzionali), Domenico Comino (Politiche comunitarie). La coalizione dura però pochissimo: a dicembre del 1994 Umberto Bossi rompe con Berlusconi sulla riforma delle pensioni e fa cadere il governo.

Riforma costituzionale bocciata nel referendum
Dopo l'accordo con D'Alema e Buttiglione, la Lega Nord appoggia il governo tecnico di Lamberto Dini e dà una svolta alla sua politica. Umberto Bossi abbraccia in pieno il secessionismo, predica l'indipendenza delle regioni del Nord Italia (la Padania) e fonda anche il Parlamento del Nord. Il 15 settembre del 1996 Umberto Bossi presenta la dichiarazione di Indipendenza della Padania in un tripudio di camicie verdi. Sono gli anni delle grandi manifestazioni dal sapore folcloristico, come la cerimonia dell'ampolla con l'acqua del Po e dei militanti che indossano elmi da barbari. Nel 1996 la Lega Nord supera il 10% presentandosi da sola alle elezioni politiche, ma nel 2000 Umberto Bossi riallaccia l'alleanza con Silvio Berlusconi e nasce la Casa delle Libertà, che stravince le elezioni del 2002. Umberto Bossi è il ministro per le Riforme fino al 2004, quando viene colpito da un ictus e viene sostituito da Roberto Calderoli. La riforma sulla devolution, cavallo di battaglia della Lega Nord, viene però bocciata nel referendum costituzionale del 2004.

Lo scandalo Belsito e l'arrivo dei "barbari sognanti"
Nelle elezioni anticipate del 2008 la Lega Nord si ripresenta con il centrodestra, che vince e porta Berlusconi al governo per la quarta volta. Per il Carroccio sono quattro i ministri nell'esecutivo: Bossi, Calderoli, Maroni e Zaia. Il consenso del partito cresce e la conferma arriva dai trionfi alle regionali del Veneto e del Piemonte. Ma nel 2012 il partito viene travolto dall'inchiesta sul tesoriere Francesco Belsito per l'utilizzo a scopi privati dei finanziamenti pubblici (la Lega Nord viene condannata al risarcimento di 49 milioni di euro). Bossi si dimette e la guida del partito passa a Roberto Maroni e alla corrente dei "barbari sognanti" fino al 2013, quando Maroni diventa governatore della Lombardia. Al suo posto arriva Matteo Salvini, che inizia il restyling del partito in chiave sovranista allo scopo di raccogliere consensi anche nel Centro-Sud. Nel 2017, con la fondazione di "Lega per Salvini Premier" sparisce la parola Nord dal logo e il partito diventa semplicemente "Lega".

La leadership di Salvini e il governo con i 5 Stelle
Nelle elezioni politiche del 2018 la Lega conquista il 17% dei voti e diventa il terzo partito italiano. Nasce il governo Conte I, sostenuto da Lega e Movimento 5 Stelle. Matteo Salvini è vicepremier e ministro dell'Interno, la Lega ottiene 6 ministri e 15 sottosegretari. Nelle elezioni europee del 2019 la Lega, forte delle sue istanze anti-Bruxelles, ottiene il miglior risultato della sua storia con il 34% delle preferenze. Pochi mesi dopo la Lega esce dalla maggioranza e fa cadere il governo Conte: dopo la nascita del governo Conte II (5 stelle-Pd) la Lega torna all'opposizione. Il partito di Matteo Salvini appoggia la nascita del governo guidato da Mario Draghi, ma il 20 luglio i senatori della Lega (e quelli di Forza Italia) lasciano l'aula nel momento del voto di fiducia decretando così la caduta del governo. Nelle elezioni politiche di settembre 2022 la Lega si presenta nella coalizione di centrodestra insieme a Fratelli d'Italia e Forza Italia e ottiene l'8,7% dei voti. Nasce il governo Meloni in cui la Lega ottiene 5 ministri e 9 sottosegretari.

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