Alessandra Balocco e il caso Pandoro di Chiara Ferragni, le accuse dell'ad dopo la sanzione da 1 milione
Caso pandoro e sponsorizzazione di Chiara Ferragni: le esternazioni di Alessandra Balocco, ad dell'azienda dolciaria
Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’omonima azienda dolciaria piombata nel caso rinominato ‘Pandoro-gate’ con protagonista Chiara Ferragni, ha rilasciato un’intervista in cui ha commentato gli sviluppi della vicenda.
- Chiara Ferragni e il caso pandoro: parla Alessandra Balocco
- Chiusa formalmente dal Tar la questione legata ai ricorsi della Ferragni
Chiara Ferragni e il caso pandoro: parla Alessandra Balocco
“Questa vicenda è stata oltremodo strumentalizzata – ha dichiarato Alessandra Balocco -. Ci tengo nuovamente a sottolineare che siamo fiduciosi di riuscire a dimostrare la nostra piena buona fede”.
Per il caso del pandoro Balocco, l’Antitrust ha sanzionato le aziende di Chiara Ferragni per oltre 1 milione di euro e l’azienda dolciaria per 420mila euro.
L’influencer Chiara Ferragni
Sulla vicenda c’è anche un’inchiesta della procura di Milano.
“Naturalmente, rispettiamo il lavoro dei giudici che, a vario titolo, si stanno occupando della vicenda – ha aggiunto l’amministratrice delegata – ferma la nostra convinzione di non aver messo in atto alcuna pratica commerciale scorretta nei confronti dei consumatori”.
“Questo punto oggi è centrale e lavoro ogni giorno per proteggere la reputazione dell’azienda e dei suoi dipendenti e collaboratori”, ha concluso Alessandra Balocco.
Chiusa formalmente dal Tar la questione legata ai ricorsi della Ferragni
Con due stringate e identiche sentenze, il Tar del Lazio ha nelle scorse ore formalmente archiviato la vicenda inerente ai ricorsi amministrativi con i quali Chiara Ferragni e le società imprenditoriali a lei riconducibili – “Fenice Srl” e “Tbs Crew Srl” – contestavano il provvedimento con cui l’Antitrust ha inflitto una sanzione di oltre un milione di euro per una presunta pubblicità ingannevole legata alla vendita del pandoro ‘Pink Christmas’.
I giudici amministrativi, “rilevato che la causa è stata chiamata e discussa all’udienza pubblica del 17 luglio 2024; considerato che la parte istante ha depositato, in data 5 luglio 2024, memoria difensiva nella quale ha dichiarato di rinunciare agli atti della causa, per le motivazioni meglio espresse in atti; rilevato che alla rinuncia ha aderito l’amministrazione intimata, la quale non si è opposta, anche in ordine alla prospettata compensazione delle spese”, hanno ritenuto pertanto “di dover dichiarare estinto il giudizio e di compensare le spese di lite tra tutte le parti in causa”.
Dunque ora rimane pendente solamente il ricorso presentato dalla Balocco Spa. A inizio luglio, però, la discussione di merito del ricorso proposto è stata rimandata ‘a data da destinarsi’ in accoglimento di una richiesta fatta dagli avvocati.