Incendio a Prato al poligono di tiro a Galceti, morti carbonizzati tra le fiamme: vittime rimaste intrappolate
Due morti e un ferito grave nell'incendio scoppiato nel poligono di tiro di Galceti, a Prato: le fiamme si sarebbero diffuse nella pineta circostante
Due persone sono morte carbonizzate in un incendio scoppiato al poligono di tiro di Galceti, a Prato. Le due vittime, inizialmente date per disperse, sono state ritrovate nella vasta area verde adiacente al ‘Tiro a segno nazionale’, nella periferia del comune toscano, andata in fiamme per ragioni ancora in fase di accertamento. Nel rogo sarebbe rimasta ferita gravemente anche una terza persona, trasportata al Centro gravi ustionati di Pisa.
- Due morti nel rogo a Prato
- Chi sono le vittime dell'incendio
- Le possibili cause dell'incendio
- L'incendio al poligono di tiro di Galceti
- Il precedente
- L'incendio a Sabaudia
Due morti nel rogo a Prato
L’allarme è scattato intorno alle 16. Sul posto sono arrivate le squadre dei Vigili del fuoco, carabinieri, polizia, l’elisoccorso Pegaso e due elicotteri del sistema regionale antincendi boschivi.
Un uomo di 46 anni è stato recuperato e trasferito in ospedale con gravi ustioni alle gambe e ad altre parti del corpo. Nulla da fare per le due vittime che sarebbero rimasta intrappolate all’interno dell’area di tiro.
La frazione di Prato di Galceti, dove si trova il poligono di tiro interessato dall’incendio mortale
Chi sono le vittime dell’incendio
Secondo quanto riferito da ANSA, le due vittime sarebbero entrambi uomini. Si tratterebbe di un dipendente che lavorava nella struttura e un altro uomo che si stava allenando al poligono.
Per la loro identificazione certa, secondo quanto si apprende, saranno necessari ulteriori accertamenti a causa delle condizioni delle salme
Le possibili cause dell’incendio
Stando alle prime informazioni parziali riportate da Repubblica, l’incendio potrebbe essere stato innescato da un ritorno di fiamma di un arma lunga con la quale si stava esercitando una delle vittime.
Al momento dell’incendio c’erano una ventina di persone nella struttura, che sono riuscite a mettersi in salvo scappando all’esterno.
L’incendio al poligono di tiro di Galceti
Le fiamme si sarebbero propagate velocemente dal poligono di tiro alla pineta adiacente del parco di Galceti. La zona circostante l’impianto è un’area protetta di alto pregio ambientale, con la presenza anche di abitazioni non troppo distanti dal fronte del fuoco.
Sul posto sono giunti due direttori delle operazioni per il coordinamento di tutte le attività, oltre a una decina di volontari e due elicotteri della flotta regionale antincendi.
Arrivata per seguire le operazioni anche la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti. “Sono vicina alle famiglie delle vittime. Mi stringo a loro – ha dichiarato la prima cittadina – insieme a tutta la città. Ci sarà tempo per capire cosa sia successo – compito che spetta solo alla magistratura- ora è il momento del silenzio e del dolore”.
Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha affermato sui social che le autorità stanno valutando l’invio di ulteriori squadre e mezzi aerei. “La nostra organizzazione regionale antincendi boschivi sta intervenendo con 10 squadre di volontari antincendi boschivi e due elicotteri della flotta regionale” ha scritto il governatore sulla sua pagina Facebook.
Il precedente
Non è la prima volta che nel poligono di Galceti a Prato scoppia un incendio con vittime. Come ricorda Ansa, un altro rogo si sviluppò accidentalmente 18 anni fa, provocando la morte di un dipendente 77enne.
Il precedente risale al luglio 2006. Le fiamme partirono accidentalmente mentre una guardia giurata si stava esercitando. Il vigilante rimaste ferito in modo non grave, mentre la vittima, Elio Carlesi, che si era rifugiato nell’armeria del poligono, riportò gravi ustioni e una forte intossicazione, che lo portarono alla morte oltre un mese e mezzo dopo nel reparto grandi ustionati dell’ospedale Gaslini di Genova.
L’incendio a Sabaudia
Nella stesse ore del rogo a Prato, un incendio è scoppiato in un vivaio a Sabaudia, in provincia di Latina, provocando un’imponente colonna di fumo visibile a chilometri di distanza sul litorale laziale.