Impagnatiello e le rivelazioni sull'omicidio di Giulia Tramontano: "Pranzai da mia madre col cadavere in auto"
Confessioni choc di Impagnatiello nel processo per l’omicidio di Giulia Tramontano, che ha detto di aver pranzato dalla madre con il cadavere in auto
Per la prima volta Alessandro Impagnatiello è stato interrogato nel corso del processo per l’omicidio della sua ex compagna, Giulia Tramontano, assassinata mentre si trovava al settimo mese di gravidanza. Nel corso della sua testimonianza, l’uomo ha raccontato particolari agghiaccianti, come il fatto di aver pranzato dalla madre con il cadavere della donna ancora nelll’auto.
- Le dichiarazioni di Alessandro Impagnatiello
- L’omicidio di Giulia Tramontano
- La confessione sul cadavere di Giulia Tramontano
Le dichiarazioni di Alessandro Impagnatiello
A distanza di un anno dalla morte di Giulia Tramontano, avvenuta il 27 maggio 2023, Alessandro Impagnatiello è stato per la prima volta ascoltato dai giudici, nel corso del processo per l’omicidio della ex compagna dell’uomo.
Nel corso del processo, iniziato nella mattinata di oggi, 27 maggio 2024, Impagnatiello ha raccontato nei dettagli quanto avvenuto il giorno dell’omicidio, fornendo dettagli inquietanti sulle ore successive l’aggressione fatale a Giulia Tramontano.
Alessandro Impagnatiello, che durante il processo per la morte di Giulia Tramontano ha raccontato, tra le altre cose, di essere stato a pranzo dalla madre il giorno dopo l’omicidio con il cadavere della ex compagna nella macchina
In aula era presente anche la famiglia di Giulia, insieme all’avvocato Giovanni Cacciapuoti. Fin da subito Impagnatiello, rispondendo alle domande dei pm Letizia Mannella e Alessia Menegazzo, ha ammesso di aver ucciso Giulia Tramontano e di averne occultato il cadavere.
L’omicidio di Giulia Tramontano
Il racconto di Impagnatiello è iniziato da molto prima dell’omicidio, da quando ha saputo della gravidanza di quella che all’epoca era la sua compagna e di come la notizia gli avesse provocato “una altalena di emozioni”, che lo hanno poi portato a tentare di far abortire la donna somministrandole di nascosto del veleno per topi.
Impagnatiello, che nel frattempo aveva un’altra relazione, aveva detto all’amante di essere “ancora in contatto con Giulia per supportarla durante il periodo della gravidanza, difficile sia su un piano fisico sia mentale”, affermando inoltre di “non essere il padre del bambino atteso da Giulia”.
Il racconto dell’uomo è poi giunto alle fasi del delitto, all’incontro in seguito al quale Giulia “disse che se ne sarebbe andata via di casa, che sarebbe tornata a Napoli e che io di quel bambino non avrei mai più avuto notizia”. Dopo la discussione, la ragazza si trovava in cucina a preparare la cena, finendo per tagliarsi un dito. Impagnatiello a quel punto è “rientrato in cucina e ho visto che c’era un coltello. Mi sono posizionato immobile alle spalle di Giulia in attesa che si rialzasse. L’ho colpita”.
La confessione sul cadavere di Giulia Tramontano
“La colpii al collo. Non ho mai saputo quanti fossero i fendenti, l’ho saputo da un servizio televisivo. Il numero dei colpi non sarà mai una informazione a me disponibile” ha poi raccontato Impagnatiello.
L’uomo, dopo aver ucciso Giulia, ha tentato “di fare sparire il corpo di Giulia cercando di dare fuoco al cadavere nella vasca da bagno”. Non riuscendoci, ha però finito con il nascondere il cadavere della donna in auto, finendo per portarselo durante i suoi spostamenti.
Impagnatiello ha raccontato che il giorno dopo l’omicidio è andato “a pranzo dalla madre con il cadavere di Giulia in macchina”. Una confessione sconvolgente, che è però solo uno dei tanti momenti atroci di una vicenda che dovrà essere ora ripercorsa durante il processo.