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Giulia Tramontano accoltellata 37 volte da Impagnatiello: non ha potuto gridare perché colpita alla gola

Alessandro Impagnatiello ha ucciso Giulia Tramontano con 37 coltellate dopo aver tentato di avvelenarla: i dettagli dei medici legali

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37 coltellate, questo il drammatico dettaglio dell’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa da Alessandro Impagnatiello ora imputato nel processo. Di queste trentasette coltellate, due sono state quelle letali e proprio i fendenti hanno impedito a Giulia Tramontano di gridare. È quanto spiegato in aula dai medici che hanno effettuato l’autopsia sul corpo della donna. Durante la quinta udienza, inoltre, sono stata proiettate le immagini del corpo martoriato della 29enne.

Giulia Tramontano è stata accoltellata 37 volte

Sono state 37 le coltellate ricevute da Giulia Tramontano dalla mano di Alessandro Impagnatiello, presente in aula durante la quinta udienza che si è tenuta giovedì 4 aprile davanti alla Corte d’Assise. La Corte ha ascoltato i medici legali Nicola Galante e Andrea Gentilomo che hanno effettuato l’autopsia sul corpo della 29enne.

Galante e Gentilomo hanno riferito che Giulia Tramontano è stata raggiunta da 37 coltellate inferte alle spalle, e sul corpo non erano presenti segni di difesa. I fendenti hanno attinto la donna in particolare sulla parte alta del collo, sul torace e sul dorso.

Per la precisione, Gentilomo ha sottolineato che l’aggressione è “avvenuta da tergo“, con uno dei primi colpi che l’ha raggiunta alla laringe “impedendole di urlare”. Solo un segno sul sopracciglio lascerebbe intuire che la 29enne avrebbe tentato di voltarsi per fuggire dal suo carnefice.

Trattandosi di un’aggressione che ha travolto Giulia Tramontano alle spalle, non ci sarebbero segni nemmeno sul pancione. La 29enne, ricordiamo, è stata uccisa mentre era al settimo mese di gravidanza. Insieme a lei, è morto il bambino che un giorno sarebbe stato chiamato Thiago.

Le foto del cadavere in aula a porte chiuse

Durante la quinta udienza, come già detto, sono state mostrate le immagini del corpo di Giulia Tramontano. Per questo dettaglio l’avvocato Giovanni Cacciapuoti, difensore della famiglia della 29enne, ha presentato istanza alla presidente della Corte d’Assise Antonella Bertoja di mantenere l’udienza a porte chiuse.

Cacciapuoti ha motivato l’istanza con la presenza dei giornalisti e del pubblico, ma soprattutto di alcuni studenti del liceo Beccaria di Milano accompagnati da un docente. La Corte ha accolto l’istanza solo in parte – lo riporta ‘Corriere della sera’ – e il parere favorevole è arrivato anche dall’avvocato di Alessandro Impagnatiello e dall’accusa, nello specifico il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il sostituto Alessia Menegazzo.

La Corte ha dunque disposto le porte chiuse solo per la proiezione delle immagini del cadavere di Giulia Tramontano e per l’intervento del medico legale Nicola Galante.

Il veleno per topi somministrato da Alessandro Impagnatiello

Secondo il tossicologo Mauro Minoli dell’Istituto di Medicina Legale di Milano, ci sarebbe stato un “aumento della somministrazione” di veleno per topi, nello specifico bromadiolone, specialmente nell’ultimo mese di vita di Giulia Tramontano. Il video girato il 17 marzo 2023 durante un gender reveal party in casa della coppia, ad esempio, è stato registrato quando Impagnatiello aveva iniziato a tentare di avvelenare la 29enne. “L’inizio dell’assunzione – infatti – è avvenuta almeno due mesi prima del decesso”.

La morte di Thiago

I dettagli raccapriccianti arrivano anche sulla morte di Thiago, di cui Giulia Tramontano era in dolce attesa al settimo mese in quel 27 maggio 2023 in cui è stata uccisa.

Il medico legale Andrea Gentilomo ha riferito che la morte del feto sarebbe stata successiva alla morte della madre, sopraggiunta per “insufficienza vascolare provocata dall’emorragia materna“.

giulia-tramontano-coltellate-alessadro-impagnatiello Fonte foto: Facebook / ANSA
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