Gino Cecchettin contro l'avvocato di Filippo Turetta: "Mi sono sentito offeso, umiliata la memoria di Giulia"
“Mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata“. Così sui social Gino Cecchettin parla dell’ultima udienza del processo per il femminicidio della figlia Giulia a carico di Filippo Turetta. Il riferimento è a quanto detto in aula dall’avvocato del giovane, che ha contestato le aggravanti avanzate dai pm.
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- "Umiliata la memoria di Giulia"
Gino Cecchettin contro l’avvocato di Filippo Turetta
Gino Cecchettin, papà della 22enne Giulia uccisa un anno fa dall’ex fidanzato Filippo Turetta ora a processo a Venezia, si è espresso sui suoi canali social a proposito di quanto sostenuto dalla difesa del 23enne reo confesso.
Dopo la richiesta della condanna all’ergastolo avanzata lunedì 25 novembre dal pm Andrea Petroni, ieri, martedì, è stata la volta dell’arringa dell’avvocato difensore dell’imputato, accusato di omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere.
Gino Cecchettin: “Mi sono sentito offeso”
Nel suo intervento in aula l’avvocato Giovanni Caruso, a capo del pool dei legali della difesa di Filippo Turetta, ha provato a contestare le aggravanti avanzate dai pm, a partire dalla premeditazione.
Il legale ha affermato che la lista di cose da fare e il piano di fuga stilati da Turetta prima del delitto testimonia “la premeditazione di un sequestro, non di un omicidio”.
Parole che hanno spinto il papà di Giulia Cecchettin a prendere posizione.
“La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, garantito dalla legge in ogni stato e grado del procedimento”, scrive Gino Cecchettin su Facebook e Instagram.
“Tuttavia, credo che nell’esercitare questo diritto sia importante mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano”.
“Umiliata la memoria di Giulia”
“Travalicare questo limite rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima e di suscitare indignazione in chi assiste”, continua Gino Cecchettin.
“Io ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata”, ha concluso il papà di Giulia, assente durante l’arringa difensiva pronunciata davanti alla corte d’Assise di Venezia.