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Bce

La Banca centrale europea (Bce) è l’Istituto che si occupa della politica monetaria dell’Eurozona, formato dai 20 Stati aderenti all’Ue: le funzioni, il ruolo e gli obiettivi

di Stefania Bernardini

La Banca centrale europea, conosciuta anche con la sigla Bce, è l’Istituto che si occupa della politica monetaria dell’Eurozona, formato dai 20 Stati aderenti all’Ue che hanno deciso di dismettere la loro valuta nazionale a favore dell’adozione dell’euro.

Dal 1° gennaio 2023, alle precedenti 19 nazioni, si è aggiunta la Croazia. Istituita il 1º giugno del 1998 succedendo all’Istituto monetario europeo, in vista dell'introduzione dell'euro il 1º gennaio del 1999, in passato è stata chiamata anche “Eurotower”, dal nome del grattacielo dove fino all'ottobre 2014 aveva sede a Francoforte.

La struttura che accoglie attualmente i componenti dell’organizzazione è stata infatti completata nel novembre del 2014 e progettata dalla società Coop Himmelb(l)au.

La storia della Bce

Come si legge sul sito della Banca centrale europea, il primo passo verso l’istituzione della BCE è stata la decisione, assunta nel 1988, di realizzare l’Unione economica e monetaria: la libera circolazione di capitali in Europa, un’autorità monetaria comune e una politica monetaria unica per i paesi dell’area dell’euro.

Ha iniziato ad essere funzionale dal 1º gennaio 1999, quando tutte le funzioni di politica monetaria e del tasso di cambio delle allora undici banche centrali nazionali sono state trasferite alla BCE. Nella stessa data sono stati sanciti irrevocabilmente i tassi di conversione delle monete nazionali rispetto all'euro.

La BCE può emanare decisioni e formulare raccomandazioni e pareri non vincolanti. Deve inoltre essere consultata dalle altre istituzioni dell'Unione per progetti di modifica dei trattati che riguardino il settore monetario, oltre che per ogni atto dell'Unione riguardante materie di sua competenza.

Lo scopo della Banca centrale europea

L’obiettivo principale della BCE è quello di mantenere la stabilità dei prezzi nell’area della moneta unica. Questo scopo si identifica sostanzialmente con un livello di inflazione di circa il 2%. Più di recente alla Banca centrale europea sono stati attribuiti anche compiti di vigilanza bancaria, che svolge in coordinamento con le banche centrali nazionali. Tra le funzioni principali della BCE in base al trattato istitutivo della Comunità europea troviamo:

  • definire e attuare la politica monetaria dell’Unione;
  • svolgere le operazioni sui cambi;
  • detenere e gestire le riserve ufficiali degli Stati membri;
  • promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.

La BCE ha inoltre il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote all’interno dell’area dell’euro.

L’indipendenza della Bce

Ai sensi del diritto internazionale, la Banca centrale europea ha una propria personalità giuridica e costituisce, insieme alle 27 banche centrali nazionali dell’Unione Europea, il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC). Quest’ultimo è diretto dagli organi decisionali della BCE.

Gli Stati facenti parte del SEBC, ma estranei all’eurosistema, hanno una politica monetaria autonoma con una propria valuta. Quelli facenti parte dell’Eurozona, che quindi hanno adottato l’euro come moneta nazionale, sono: Austria, Belgio, Cipro, Croazia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Slovenia e Spagna.

Solo i governatori delle banche nazionali dei paesi appartenenti all’Eurozona prendono parte al processo decisionale e attuativo della politica monetaria dell'euro, all'interno di un meccanismo detto eurosistema. Il protocollo sullo statuto del sistema europeo delle banche centrali e della BCE specifica che: “Né la BCE, né una banca centrale nazionale, né un membro dei rispettivi organi decisionali possono sollecitare o accettare istruzioni dalle istituzioni o dagli organi comunitari, dai governi degli Stati membri né da qualsiasi altro organismo. Le istituzioni e gli organi comunitari nonché i governi degli Stati membri si impegnano a rispettare questo principio e a non cercare di influenzare i membri degli organi decisionali della BCE o delle banche centrali nazionali nell'assolvimento dei loro compiti”.

In realtà, la BCE rende conto direttamente al Parlamento Europeo con una relazione annuale, con quattro confronti annuali presso la commissione problemi economici e monetari annuali dello stesso Parlamento UE (di prassi), con il diritto dei parlamentari Ue di porre interrogazioni scritte alla Banca centrale, con il ruolo del Parlamento Ue nella procedura di nomina dei membri del comitato esecutivo della BCE.

Quali sono e cosa fanno gli organismi decisionali della Bce

La Bce è formata da il consiglio direttivo, il comitato esecutivo, il consiglio generale e il consiglio di vigilanza.

Il consiglio direttivo, anche detto consiglio dei Governatori, è presieduto dal Presidente della BCE, che dura in carica 8 anni, ed è il principale organo decisionale della Banca Centrale Europea. Dal 2011 al 2019 a capo dell’istituzione c’è stato Mario Draghi, al quale è succeduta Christine Lagarde. Il consiglio direttivo è formato da 6 membri del comitato esecutivo e dai governatori delle 20 banche centrali dei paesi appartenenti all’eurosistema.

I suoi compiti sono: definire gli indirizzi, formulare la politica monetaria e adottare delibere quadro entro cui si inseriscono le decisioni di vigilanza. In particolare ogni sei settimane assume le decisioni di politica monetaria che poi sono comunicate e spiegate approfonditamente durante una conferenza stampa tenuta da Presidente e Vicepresidente del consiglio.

Il comitato esecutivo è formato dal Presidente della BCE, da un vicepresidente e altri quattro membri, scelti ogni otto anni dal Consiglio Europeo a maggioranza qualificata tra persone aventi autorità ed esperienza riconosciuta in materia monetaria o bancaria.

Compito del comitato è attuare la politica monetaria secondo le decisioni e gli indirizzi del consiglio direttivo, impartendo istruzioni alle banche centrali nazionali. Il comitato è anche l’organismo che si occupa della preparazione degli incontri del consiglio direttivo e della cura degli affari correnti della BCE.

Il consiglio generale è composto dal presidente e dal vicepresidente della BCE e dai governatori delle banche centrali nazionali dei Paesi Ue esterni all’Eurozona, ovvero che non hanno adottato l'euro. Questo organismo ha carattere transitorio dal momento che, a norma dello "statuto del sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea", verrà sciolto nel momento in cui tutti gli stati membri dell'UE avranno introdotto l'euro come moneta unica.

Il consiglio generale svolge i compiti in precedenza affidati all'Istituto monetario europeo. Si occupa, tra l’altro di: assolvere le funzioni consultive della BCE; raccogliere le informazioni statistiche; redigere il rapporto annuale della BCE; redigere le disposizioni per l'uniformazione delle procedure contabili delle banche centrali nazionali.

Il consiglio di vigilanza è stato istituito dal 2014 e comprende la BCE e le autorità nazionali di vigilanza bancaria. L’obiettivo è difendere la sicurezza e la solidità del sistema bancario europeo, accrescendone l’integrazione e assicurando una vigilanza coerente. Si riunisce ogni tre settimane ed è composto da: un Presidente (nominato con mandato quinquennale non rinnovabile); un Vicepresidente (scelto fra i membri del Comitato esecutivo della BCE); quattro rappresentanti della BCE; dai rappresentanti delle autorità nazionali di vigilanza.

Tra i suoi compiti si occupa di definire requisiti patrimoniali micro e macroprudenziali (“riserve”); decidere la significatività delle banche vigilate; concedere o revocare licenze bancarie; valutare l’acquisto e la cessione di partecipazioni qualificate da parte delle banche e adottare misure esecutive e comminare sanzioni nei confronti delle banche significative.

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