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Mutui, la Bce rialza i tassi d'interesse: mai così alti dal 2008, cosa cambia per chi vuole acquistare casa

Nuovo rialzo dei tassi d'interesse da parte della Bce: le operazioni di rifinanziamento principale salgono al 3%, ai massimi dal 2008

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L’inflazione continua a restare nel mirino della Banca centrale europea (Bce): l’obiettivo è abbassarla al 2%. E per raggiungere il traguardo la rotta delle politiche monetarie segna adesso un nuovo rialzo dei tassi d’interesse, dopo i precedenti cinque attuati nel corso del 2022. Il provvedimento, ampiamente atteso, arriva a poche ore di distanza da un’analoga decisione della Fed, la Banca centrale degli Stati Uniti. Previste conseguenze sui mutui, cosa cambia per chi vuole acquistare casa.

La Bce rialza i tassi di mezzo punto percentuale

Secondo quanto stabilito dalla Bce, a partire dal mese di febbraio 2023 il costo del denaro torna quindi a salire. Il nuovo rialzo è dello 0,50%: un valore che spinge i tassi di riferimento per le operazioni di rifinanziamento principale al 3%. Era dal 2008 che non veniva raggiunta una percentuale così elevata.

Per quanto riguarda invece i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso l’Istituto centrale, l’incremento fa toccare rispettivamente il 3,25% e il 2,50%.

bce rialzo tassi interesseFonte foto: ANSA

La presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte, in Germania

Nuovo aumento a marzo

Come reso noto dal comunicato ufficiale della Bce, il Consiglio direttivo continuerà ad aumentare i tassi di interesse in misura significativa a un ritmo costante, mantenendoli su livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno dell’inflazione al 2% nel medio termine.

A tal fine è già stato annunciato che nel prossimo meeting di politica monetaria in programma a marzo i tassi di interesse verranno nuovamente aumentati di 50 punti base. Ma la stretta sul denaro potrebbe non finire lì.

La presidente dell’Istituto bancario centrale Christine Lagarde ha spiegato che occorrerà valutare passo dopo passo l’evoluzione dei dati economici e la situazione che si determinerà sui mercati. E per lo stesso principio nessuna decisione è “irrevocabile”.

Mutui, cosa cambia per l’acquisto di una casa

Tra gli effetti più immediati e misurabili del vertiginoso aumento dei tassi d’interesse c’è l’incremento del costo delle rate sui mutui a tasso variabile. Le richieste da parte di chi ha i redditi più bassi, che negli scorsi anni ha beneficiato dei tassi a zero, sono ormai in repentina fase calante.

A confermarlo è il direttore Marketing di MutuiOnline.it Nicoletta Papucci, evidenziando come si sia osservato “un aumento del reddito netto dei richiedenti i finanziamenti”.

Le conseguenze stanno ricadendo soprattutto sui giovani e per arginare il fenomeno le banche si starebbero attrezzando per offrire dei prodotti specifici, con una possibile durata maggiore del mutuo.

Secondo quanto emerso da una simulazione di MutuiOnline.it, l’aumento dei tassi di 50 punti comporterà un rialzo della rata di un finanziamento medio (140mila euro per un immobile dal valore di 200mila euro) fra i 33 e i 43 euro. Un range pari a circa il 5% di aumento. Anche per questo rispetto al 2022 si attende un calo tra il 10% e il 15% delle compravendite immobiliari.

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