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La Bce lascia i tassi fermi al 4,5% ma Lagarde non esulta: la guerra all'inflazione non è ancora vinta

Christine Lagarde, presidente Bce, annuncia che i tassi rimarranno invariati. Per quanto riguarda il contenimento dell'inflazione, dice, ne sapremo di più fra aprile e giugno

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Bonaccia sul fronte dei tassi d’interesse, che rimangono invariati: la Bce non ha operato alcun ritocchino, così il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Ma nelle ultime settimane la presidente Christine Lagarde ha più d’una volta dichiarato che non è ancora il caso di considerare vinta la guerra contro l’inflazione.

Nessun rialzo ai tassi dalla Bce

Si tratta della quarta pausa nel ciclo di dieci rialzi consecutivi cominciato a luglio 2022. Rialzi operati per contenere l’inflazione galoppante da un lato, ma che dall’altro lato hanno causato difficoltà sul fronte dei mutui e dei prestiti, con rincari anche significativi e un effetto domino sull’accesso al credito per famiglie e imprese.

L’inflazione nell’area euro

Rispetto alle previsioni di dicembre, la Bce ha tagliato la stima sull’inflazione per l’area euro. L’inflazione prevista segnerà il 2,3% nel 2024, il 2% nel 2025 e l’1,9% nel 2026. Per il 2024 e il 2025 le stime precedenti erano, rispettivamente, del 2,7% e del 2,1%.

Christine Lagarde, presidente BceFonte foto: ANSA

Christine Lagarde, presidente Bce.

Rivista al ribasso la stima sulla crescita, che per la Bce nel 2024 si attesterà allo 0,6% (contro la precedente stima di dicembre dello 0,8%).

Nel corso del 2024 le attività economiche dovrebbero rimanere moderate nel breve periodo, per poi crescere dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026. A spingerle i consumi prima e gli investimenti dopo.

Il cauto ottimismo di Christine Lagarde

Nella conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio direttivo della Bce, la presidente Christine Lagarde ha parlato di una “ripresa graduale”, ma ha puntualizzato che la strada verso il contenimento dell’inflazione è ancora lunga. Indicatori più chiari in merito alla situazione arriveranno entro giugno:

Anche se gran parte degli indicatori d’inflazione sono ulteriormente rallentati, restano pressioni inflazionistiche interne, specialmente la crescita dei salari. […] L’attività economica resta debole, i consumatori continuano a non spendere, gli investimenti restano moderati e le aziende esportano meno, ma i sondaggi indicano una ripresa graduale grazie all’inflazione in calo e agli stipendi che continuano a crescere. […] Siamo nel mezzo del processo di disinflaizone, facciamo buoni progressi e siamo più fiduciosi ma non siamo ancora sufficientemente sicuri. […] Chiaramente ci servono più dati che arriveranno nei prossimi mesi, ne sapremo di più ad aprile e molto di più a giugno.

Viene dunque confermata la linea annunciato da Lagarde al Forum di Davos: “Restiamo in corsa – disse – finché non saremo arrivati a un livello sufficientemente restrittivo da riportare l’inflazione al target in maniera tempestiva”.

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Lagarde annuncia che la Bce non alza i tassi Fonte foto: ANSA
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