Guerra Israele-Hamas, ultime news di oggi. Meloni incontra Netanyahu: "Combattiamo l'antisemitismo"

Il movimento sciita libanese Hezbollah affermato che altri tre suoi combattenti sono stati uccisi lungo il confine con Israele, portando a 17 il numero dei suoi miliziani morti dal 7 ottobre. Lo riferisce al Jazeera notando che in precedenza, il gruppo aveva affermato che un suo combattente era stato ucciso nella zona libanese di Hula, di fronte alla comunità israeliana di Margaliot. Il gruppo palestinese della Jihad islamica, presente anche nel sud del Libano, ha dichiarato separatamente che uno dei suoi combattenti è stato ucciso, riferisce la stessa fonte.

Samantha Woll, 40 anni, a capo della sinagoga ebraica di Detroit è stata accoltellata a morte. La donna, che guidava la sinagoga Isaac Agree Downtown Detroit, è stata trovata nei pressi della sua abitazione con diverse ferite da taglio. Woll era anche la fondatrice del Forum musulmano-ebraico di Detroit. La polizia non ha ancora chiarito se l’omicidio è da collegare alla guerra in corso tra Israele e Hamas.

NEWS

The President of a Detroit Synagogue was found stabbed to death.

Samantha Woll was just 40 years old. https://t.co/gk2aWhwswz pic.twitter.com/vUAYSsFYva

— Yashar Ali 🐘 (@yashar) October 21, 2023

“Mostrano qualcosa più di una semplice guerra, mostrano la volontà di cancellare gli ebrei da questa regione ed è un atto di antisemitismo. E dobbiamo combatterlo, oggi come ieri”, così Giorgia Meloni ha commentato con Benyamin Netanyahu le immagini dei primi attacchi di Hamas contro Israele. Il premier italiano ha incontrato il suo omologo israeliano a Tel Aviv. Giorgia Meloni ha aggiunto: “Difendiamo il diritto di Israele a esistere, a difendere la sicurezza dei propri cittadini. Comprendiamo assolutamente che è un atto di terrorismo che deve essere combattuto”.

Secondo l’ufficio del Primo Ministro israeliano, si è appena concluso l’incontro tra Giorgia Meloni e Benyamin Netanyahu a Tel Aviv. Dopo i convenevoli, il colloquio si è esteso alle delegazioni.

“Aumenteremo gli attacchi, a partire da stasera”, queste le parole rivolte dal portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari alla stampa. Israele aumenterà gli attacchi “per ridurre al minimo i pericoli per le nostre forze nelle prossime fasi della guerra”, annunciando così l’imminente attacco via terra sulla Striscia di Gaza.

Giorgia Meloni è appena sbarcata all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv, accolta dall’ambasciatore italiano in Israele Sergio Barbanti.

Il dirigente militare di Hamas Talal Al Hindi sarebbe stato ucciso durante un raid aereo israeliano lungo la Striscia di Gaza, come riporta l’agenzia di stampa ‘Safa’ vicina ad Hamas. Insieme a lui sono morti la moglie e i figli.

Il premier Benyamin Netanyahu, in visita a Be’er Sheeva – sede del governo del sud dove si sta preparando l’attacco a Gaza via terra – insieme ad altri colleghi del governo di guerra è stato oggetto di contestazioni e minacce da parte di alcuni manifestanti israeliani. Come riporta ‘Times of Israel’, un manifestante avrebbe gridato: “Questi sono gli ultimi giorni del tuo regime corrotto”.

I portavoce di Israele tornano a ripetere che chi non lascerà Gaza sarà considerato un terrorista. Con questa definizione – “terrorista” – si intendono coloro che possono essere bombardati. Il problema, che fanno notare da giorni le associazioni per i diritti umani, è che la Striscia di Gaza non può essere lasciata. L’annuncio arriva sui cellulari dei palestinesi a Gaza e il messaggio dice che chiunque rimarrà a Gaza ne pagherà le conseguenze.

Hamas ha rilasciato una dichiarazione sugli attacchi di Israele. Le parole: “I continui bombardamenti della Striscia di Gaza da parte dell’occupazione in concomitanza con il vertice del Cairo è un messaggio che Israele ignora tutti i valori e le convenzioni internazionali, e ciò richiede una posizione internazionale decisiva”.

La prima ministra italiana Giorgia Meloni e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis hanno chiesto un nuovo processo di pace per uno stato indipendente per la Palestina. La richiesta arriva dalle poltrone del summit per la pace in corso a il Cairo, dove la comunità internazionale si è riunita per evitare un’escalation della guerra. “Nessun intervento militare può sostituire una soluzione politica praticabile”, ha affermato Mitsotakis

Secondo un corrispondente di Anadolu, dopo due settimane di bombardamenti, gli abitanti della Striscia di Gaza sono costretti a scavare fosse comuni. Troppi corpi nelle strade e nei cortili, non c’è più posto. L’ufficio governativo di Gaza ha confermato che ci sono almeno 43 corpi di palestinesi uccisi dagli attacchi di Israele che non sono stati identificati e sono stati quindi sepolti in una fossa comune. “Questa è la seconda volta che dozzine di palestinesi non identificati vengono sepolti dall’inizio della guerra”, ha detto ad Anadolu Salama Marouf, capo dell’ufficio stampa. Questo accade mentre i primi aiuti (seppur limitati) giungono nel Paese.

Secondo i dati forniti dal portavoce militare israeliano Daniel Hagari sono circa 700mila gli sfollati che dal nord si sono trasferite nel sud di Gaza.

“Le forniture attualmente destinate a Gaza inizieranno a malapena a soddisfare le crescenti esigenze sanitarie, mentre le ostilità continuano a crescere. C’è disperatamente bisogno di un’operazione di aiuto potenziata e protetta”. Lo ha detto l’Organizzazione mondiale della sanità commentando l’arrivo dei 4 camion che trasportano forniture sanitarie dell’Oms arrivati a Gaza. Fra i materiali destinati all’enclave palestinese ci sono farmaci per i traumi, altri aiuti per 1.200 persone, 235 kit per stabilizzare i feriti sul posto, medicinali mirati al trattamento di malattie croniche per 1.500 pazienti, farmaci essenziali di base e forniture sanitarie per 300mila persone per 3 mesi.

Giorgia Meloni è atterrata al Cairo per prendere parte al vertice internazionale per la pace organizzato dal presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Saranno presenti anche altri leader europei come lo spagnolo Pedro Sanchez e il greco Kyriakos Mitsotakis.Dall’Egitto la premier dovrebbe poi volare nel pomeriggio in Israele, per una breve visita a Tel Aviv per incontrare il premier Benjamin Netanyahu e il capo dello Stato ebraico Isaac Herzog.

È stata con ogni probabilità un’apertura lampo quella del valico di Rafah. Dopo il passaggio di circa 20 camion egiziani a doppio container, le merci sono state trasferite a 30 camion già pronti sul lato palestinese. Completata questa operazione, con le merci che arriveranno poi nella Striscia di Gaza, come riportato dall’ANSA il valico è stato richiuso e non si prevede, al momento, nessun passaggio di persone.

Secondo quanto riportato dalla Cnn, che cita un suo corrispondente presente sul posto, il valico di Rafah al confine fra Egitto e Gaza è stato nuovamente chiuso dopo il passaggio di 30 camion con aiuti umanitari. Si è trattato della prima apertura del confine dall’inizio della guerra, lo scorso 7 ottobre.

I primi convogli con aiuti umanitari sono passati attraverso il valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto, dopo l’apertura del confine alle 9 ora italiana. Poco dopo una cinquantina di palestinesi con doppia cittadinanza (in particolare egiziana) sono arrivati al valico nella speranza di passare. Ma, secondo quanto riportato dall’ANSA, non ci sono uffici aperti per accogliere le richieste di queste persone.

Come annunciato dall’ambasciata Usa poche ore fa, alle ore 10 locali (9 italiane) il valico di Rafah fra Egitto e Gaza è stato riaperto. I primi camion con aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza sono già transitati. La notizia è stata confermata dall’agenzia ANSA. Sono almeno 30 i camion giunti dall’Egitto che sono già passati dal valico di Kerem Shalom e sono entrati nella striscia di Gaza in un grande terreno di smistamento.

Judith Tai Raanan e sua figlia, Natalie Raanan, sono arrivate in Israele e stanno bene. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz. Le due cittadine americane, madre e figlia, erano state prese in ostaggio nell’attacco del 7 ottobre e sono state liberate nella giornata del 20 ottobre.

Il valico di Rafah, tra Gaza ed Egitto, verrà aperto oggi alle ore 9 italiane. La notizia arriva dall’ambasciata Usa in Israele. “Se il confine sarà aperto, non sappiamo per quanto tempo lo resterà affinché i cittadini stranieri lascino Gaza”, hanno aggiunto i diplomatici Usa. La notizia è riportata in una nota della sede diplomatica americana, che avverte “molte persone cercheranno di attraversare il confine, e i cittadini Usa che vorranno entrare in Egitto devono aspettarsi una situazione di caos e disordine da entrambi i lati”.

Un missile partito dal Libano ha ucciso un maggiore dell’esercito israeliano. Omer Balva, questo il nome della vittima, è morto nei pressi di Margaliot, nel nord di Israele. Il missile anticarro ha ferito altri tre soldati.

Mircea Geoană, vice segretario generale dell’Alleanza, ha dichiarato in una intervista alla tv rumena Digi 24 che la Nato dispone di risorse sufficienti per sostenere Israele nel conflitto con Hamas, ma anche per sostenere militarmente l’Ucraina nella guerra con la Russia.

Proseguono i raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Lo ha riferito l’agenzia di stampa palestinese Wafa, che parla di attacchi nella parte orientale del campo profughi di al-Bureij, nel centro di Gaza e nella zona di Sheikh Radwan, a est di Gaza City, oltre a Beit Lahia. Secondo Wafa ci sarebbero state numerose vittime.

Le forze armate israeliane hanno fatto sapere di aver effettuato una serie di attacchi notturni contro diversi obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano. Come riportato dall’esercito, che ha diffuso anche un video delle operazioni, gli obiettivi colpiti erano strutture militari usate da Hezbollah per esigenze operative oltre a un lanciamissili puntato contro Israele.

La notizia più rilevante del tredicesimo giorno del conflitto tra Israele e Hamas è stata la liberazione delle due donne americane – madre e figlia – tenute in ostaggio dai miliziani. Israele ha dichiarato di non aver dato nulla in cambio, mentre il presidente Usa ha ringraziato per la liberazione delle connazionali.

Le forze armate israeliane hanno ammesso di aver colpito un muro vicino a una chiesa ortodossa a Gaza, le vittime sono 17. Secondo il presidente americano Biden sarebbe vicino l’accordo per l’apertura del valico di Rafah.

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