Strage di Altavilla Milicia, spuntano gli appunti di Sabrina Fina dal carcere: cosa scrive sul massacro
Spuntano gli appunti di Sabrina Fina, in carcere per la strage di Altavilla Milicia: "Il demonio agisce sulla figlia di Giovanni Barreca", cosa scrive
Nuove sfumature, talvolta sulfuree, si innalzano sulla strage di Altavilla Milicia. In carcere si trovano Giovanni Barreca, sua figlia 17enne e i coniugi palermitani, Massimo Carandente e Sabrina Fina. Proprio su quest’ultima si concentrano le ultime novità, impresse su carta in una serie di pagine di un blocco note dalla stessa imbonitrice di prodotti per il benessere. Il materiale, ora, è al vaglio degli inquirenti.
- Gli appunti di Sabrina Fina
- L'ossessione per il demonio
- La strage di Altavilla secondo Barreca: "La bufera ha salvato mia figlia"
Gli appunti di Sabrina Fina
Sabrina Fina avrebbe annotato delle cose in alcuni fogli che le sono stati sequestrati dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere Pagliarelli di Palermo. Ora quelle pagine, nient’altro che appunti messi nero su bianco su un blocco note, sono nelle mani degli inquirenti.
Secondo le prime indiscrezioni, Sabrina Fina avrebbe annotato alcuni pensieri che poi avrebbe riferito ai suoi avvocati. Tra le frasi scritte, alcune racconterebbero quanto accaduto nella villetta degli orrori, altre sarebbero preghiere e altre ancora farebbero riferimento alla figlia 17enne di Giovanni Barreca. Lo riporta ‘Giornale di Sicilia’.
La camera ardente con le bare delle vittime della strage di Altavilla Milicia. Per la mattanza sono stati arrestati Giovanni Barreca, la figlia 17enne e i coniugi palermitani Massimo Carandente e Sabrina Fina. Quest’ultima avrebbe trascritto degli appunti dal carcere, ora al vaglio degli inquirenti
Sempre ‘Giornale di Sicilia’ parla di “pizzini” – in siciliano il “pizzinu” è una nota lasciata su un piccolo foglietto di carta – nei quali Sabrina Fina chiede “al pastore che non si dimentichi di pregare per me”. Ancora più nello specifico, Sabrina Fina si concentra sulla figlia 17enne di Giovanni Barreca: “Avvertite i suoi legali che è in pericolo perché su di lei agisce ancora il demonio“.
Non mancano, inoltre, i pensieri per i propri “fratelli in Cristo” che invita ad “abbracciare la fede e a recitare i versi”. Questi ultimi, inevitabilmente, sono quelli contenuti nel Salmo 23 della Bibbia, il più ricorrente dell’Antico Testamento: “Il Signore è il mio pastore, nulla mi manca, egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque calme”. Le stesse parole erano presenti, impresse con un pennarello nero, all’interno della villa di Altavilla Milicia in cui si è consumata la strage.
L’ossessione per il demonio
Qualora venissero confermate le notizie sugli appunti di Sabrina Fina in merito alla figlia di Giovanni Barreca, va detto che la volontà di allontanare il demonio dalle persone coinvolte nella vicenda è ricorrente. A tal proposito ricordiamo che Giovanni Barreca, dal carcere di Palermo, aveva espresso la volontà di liberare un vicino di cella dal demonio a seguito di alcuni lamenti sentiti in più occasioni.
Per questo motivo l’imbianchino 54enne, ormai nel mirino di altri detenuti, è stato trasferito presso il carcere di Enna nonostante la ferma opposizione del suo avvocato Giancarlo Barracato. Proprio il demonio, del resto, sarebbe stata la causa scatenante della strage: secondo la versione fornita da Barreca, la mattanza sarebbe stata la degenerazione un esorcismo praticato per liberare la casa dal diavolo.
La strage di Altavilla secondo Barreca: “La bufera ha salvato mia figlia”
È ormai noto che la figlia 17enne di Barreca, sopravvissuta alla strage, non sarebbe stata solamente vittima degli eventi, piuttosto una parte attiva della vicenda. Fino all’epilogo, quello in cui i fratelli Kevin, Emmanuel e la madre Antonella Salamone sono stati condotti alla morte: dopo l’ausilio fornito, infatti, la ragazzina sarebbe stata sottoposta a una serie di domande per capire se anche lei fosse vittima di una possessione demoniaca.
La giovane, quindi, si sarebbe rifugiata nella sua stanza per sfuggire al delirio mistico. A questo punto le versioni contrastano: secondo la coppia palermitana – che si dichiara innocente – qualcuno avrebbe impedito loro di chiamare i soccorsi, ma secondo Giovanni Barreca l’ultima vittima sacrificale della mattanza sarebbe stata proprio la primogenita.
Tuttavia, un evento avverso avrebbe impedito l’innaturale prosecuzione dell’eccidio: l’imbianchino, infatti, ha riferito all’avvocato Barracato e alla criminologa Roberta Bruzzone (consulente in questa vicenda) che nella notte tra il 10 e l’11 febbraio una bufera di vento si è abbattuta su Altavilla Milicia. L’evento avverso sarebbe stato associato a una manifestazione demoniaca, per questo il 54enne insieme a Fina e Carandente avrebbero deciso di lasciare la villa, impauriti, non prima di aver bendato la ragazzina per poi rinchiuderla nella sua stanza.