Vittorio Sgarbi insulta Sangiuliano dopo le dimissioni da sottosegretario. Poi rivela: "Rubato un mio account"
Vittorio Sgarbi ha criticato duramente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano dopo aver annunciato le sue dimissioni da sottosegretario
Nella giornata di venerdì 2 febbraio, Vittorio Sgarbi ha annunciato le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura. Dopo l’annuncio, il critico d’arte ha sferrato un attacco al ministro Gennaro Sangiuliano e rivelato nuovi dettagli sulla sua decisione.
- L'attacco di Vittorio Sgarbi a Sangiuliano dopo le dimissioni
- La spiegazione di Sgarbi sulle lettere anonime e il gesto di Sangiuliano
- Vittorio Sgarbi, le dimissioni e l'account rubato
L’attacco di Vittorio Sgarbi a Sangiuliano dopo le dimissioni
A margine dell’evento ‘La Ripartenza’ a Milano, in cui aveva annunciato le sue dimissioni da sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi ha rilasciato alcune dichiarazioni ai cronisti presenti. In questa occasione, Sgarbi ha attaccato duramente il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, col quale non parla “dal 23 ottobre, quando mi ha dato la delega per andarmi a occupare della Garisenda”. L’ex sottosegretario ha poi detto:
“D’altra parte non è che potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime“.
Vittorio Sgarbi ha annunciato le dimissioni da sottosegretario alla Cultura.
La spiegazione di Sgarbi sulle lettere anonime e il gesto di Sangiuliano
Delle lettere anonime e della mossa attribuita al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, Vittorio Sgarbi ha anche parlato in un’intervista concessa al ‘Corriere della Sera’.
Il critico d’arte ha spiegato perché si è dimesso: “L’ho fatto d’istinto dopo aver ricevuto il documento di condanna dell’Antitrust. (…) Il documento stabilisce l’incompatibilità tra il sottosegretario e Sgarbi. Io sono diventato sottosegretario perché sono scrittore, conferenziere, critico d’arte. Ma questa non si può considerare una professione come fare il medico. Invece queste attività che faccio io per loro sono un’interferenza con l’attività di sottosegretario”.
Ancora Sgarbi: “Non si capisce con che metro si misura questa incompatibilità. (…) La questione non è se le attività sono a pagamento o sono gratuite. L’incompatibilità vale in tutti e due i casi, così è scritto nel documento dell’Antitrust”.
L’ex sottosegretario ha spiegato che tutto è nato da “due lettere anonime”, inviate da una persona che lo “odia perché voleva lavorare per me e io invece non l’ho assunto”. E ha aggiunto: “È stato il ministro Sangiuliano a spedirle all’Antitrust. Chiunque riceve una lettera anonima prima di tutto parla con il suo collaboratore, non le manda a scatola chiusa”.
Vittorio Sgarbi, le dimissioni e l’account rubato
Sempre al ‘Corriere della Sera’ e a proposito delle lettere anonime, Vittorio Sgarbi ha chiarito che nelle due missive “Si parlava della Milanesiana, della mia conferenza con Pupi Avati, quella su Caravaggio come fossero tutte attività professionali contrastanti con la mia attività di sottosegretario. Ma non solo queste”.
La rivelazione del critico d’arte: “È una lista lunga. È stato rubato l’account del ministero con tutti i dati di quello che ho fatto”. Su chi potrebbe essere stato ha detto: “Farò una denuncia alla polizia postale per saperlo”.