Piccolotti moglie di Fratoianni criticata per la Tesla del "nazista" Elon Musk: "Pagata poco, 47 mila euro"
Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, entrambi deputati di Avs, al centro di un caso legato al possesso di un’auto Tesla
Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Nicola Fratoianni e la moglie Elisabetta Piccolotti, anch’essa deputata di Avs, sono finiti al centro di un caso mediatico legato a Tesla. Dopo le ultime uscite di Elon Musk, braccio destro di Trump, Fratoianni è stato criticato per il possesso di una Tesla. Auto che, ha spiegato il deputato, appartiene alla moglie, che si è difesa dicendo di averla acquistata “prima che Musk diventasse nazista”.
- I problemi di Tesla dopo la “svolta” di Elon Musk
- Piccolotti sulla Tesla: “Pagata solo 47mila euro, la venderemo”
- Il sostegno di Trump a Musk e Tesla
I problemi di Tesla dopo la “svolta” di Elon Musk
La decisa svolta a destra di Elon Musk ha avuto ripercussioni sul titolo Tesla in Borsa, con una perdita da inizio anno del 38% circa. Inoltre, molti possessori di Tesla che non sono d’accordo con le sue idee politiche si stanno interrogando sull’opportunità di guidare una Tesla, così come coloro che avrebbero voluto comprarne una.
Negli ultimi giorni una Tesla parcheggiata in divieto di sosta a Roma è stata imbrattata con la scritta “Fuck Elon”.
Fonte foto: ANSA
Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti in Parlamento
Piccolotti sulla Tesla: “Pagata solo 47mila euro, la venderemo”
Raggiunta dal Foglio Elisabetta Piccolotti, moglie di Nicola Fratoianni, ha spiegato di avere intenzione di venderla, ma di non poterlo fare ora perché l’auto è stata presa con un leasing che è ancora in corso.
“Musk è un nazista e però la Tesla funziona. L’ho usata sempre nell’ultima campagna elettorale per le europee – ha proseguito la deputata Avs – e l’ho pagata anche poco: 47mila euro”. Al netto di tutto ciò, la deputata riconosce che “ora quest’auto ha un peso politico” al punto da aver attaccato un adesivo sulla macchina che dice “l’ho comprata prima di sapere che Elon fosse pazzo”.
Una tendenza che sta prendendo piede soprattutto in California, dove il numero di Tesla in circolazione è ovviamente molto più elevato.
Il sostegno di Trump a Musk e Tesla
Le difficoltà vissute da Tesla da inizio anno, più o meno da quando Trump si è insediato alla Casa Bianca, sono testimoniate anche dalla mossa dello stesso presidente americano.
Donald Trump, infatti, è stato protagonista di un vero e proprio “spot Tesla” alla Casa Bianca, dicendo di averne comprata una per aiutare Elon Musk. Come noto, l’imprenditore che ha fondato Tesla è stato messo a capo del Doge, il dipartimento incaricato di rendere più efficiente la macchina amministrativa americana.
Inoltre, Elon Musk è stato criticato aspramente dopo il caso del ringraziamento al pubblico che somigliava molto a un saluto romano.
TAG:
