Vittorio Sgarbi ricoverato per la forte depressione, il dramma del critico: "Perso chili, fatico a fare tutto"
La battaglia di Vittorio Sgarbi contro la depressione: "Riesco a tratti ancora a lavorare, ma passo molte ore a letto"
Vittorio Sgarbi ha vinto contro l’infarto che lo colse nel 2015 ed ha superato un cancro alla prostata in tempi più recenti. Ma oggi è il male oscuro, la depressione, ad affliggere il suo spirito. “Ho perso parecchi chili. Faccio fatica in tutto. Riesco a tratti ancora a lavorare. Ho sempre dormito poco. Ora passo molto tempo a letto”, ha raccontato di sé stesso e del ricovero.
La depressione di Vittorio Sgarbi
Sgarbi si è confessato nel corso di più incontri con il giornalista Antonio Gnoli, il quale ha poi pubblicato una lunga intervista per Robinson, inserto di Repubblica.
Un pezzo che diverse testate hanno considerato una “intervista-testamento”. Quello che ne è emerso è uno Sgarbi più riflessivo e pacato, distante anni luce da quel personaggio pirotecnico, amatissimo oppure odiatissimo, che ha incendiato i dibattiti televisivi degli ultimi decenni. Della celeberrima “capra”, nemmeno l’ombra.
Fonte foto: IPA
Vittorio Sgarbi
La depressione per Sgarbi è una condizione inedita: “Non ne avevo mai sofferto. Mi sembra un treno che si è fermato a una stazione sconosciuta“, ha spiegato.
“Come abbiamo il corpo così ci sono anche le ombre della mente, dei pensieri, fantasmi che sono con noi e che non posso allontanare”, è la sua diagnosi introspettiva.
A lavorare, ha raccontato il critico d’arte, fa “fatica”. E non è tutto: “E poi vedo male: per uno storico dell’arte non è il massimo”.
Del rapporto con il suo corpo ne aveva già parlato in un’intervista di fine 2024: “Prima il mio corpo non lo vedevo neanche, nel senso che non mi occupavo di lui. Adesso devo vedere se riesco a dormire bene, se riesco ad andare in bagno, ho un dialogo con il corpo che non avevo avuto mai”.
Le indagini giudiziarie
Sgarbi ha raccontato come le preoccupazioni giudiziarie degli ultimi anni abbiano contribuito “in modo intenso… devastante” ad aggravare il suo stato di salute.
Dalle indagini cercherà di uscirne “sperando che si affermi una verità, che è la verità dello spirito con cui ho fatto queste cose”.
“Forse non ho valutato i rischi e le incertezze che alcune” opere d’arte “potevano portare con sé”, ha ammesso.
L’ultimo libro di Sgarbi
L’ultimo libro di Vittorio Sgarbi parla del cristianesimo. Il titolo è “Natività. Madre e figlio nell’arte”.
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Si tratta di una religione che per il critico “ci avvicina a quanto di più intimamente umano possediamo: i nostri limiti. Ai quali reagiamo con arroganza, a volte con genialità, altre ancora con dolore“.
Il dolore, lui, lo contrasta “con l’assenza e questa con l’attesa”, ha riferito.
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