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Tajani e il Governo contro il salario minimo: "Non serve, non siamo in Unione sovietica". Scontro con Schlein

Tajani si dice contrario al salario minimo perché "non siamo in Unione sovietica". Meglio parlare di salario ricco, ma Schlein non ci sta e risponde

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Antonio Tajani si accoda al resto del governo Meloni sul tema del salario minimo. Interrogato in merito il ministro degli Esteri, e neo eletto segretario di Forza Italia, ha definito il salario minimo inutile. Immediata la risposta della segretaria nazionale del Partito Democratico che ha puntato nuovamente l’attenzione verso la volontà degli italiani e delle italiane, favorevoli al salario minimo (almeno a discuterlo) per un buon 75%.

Cosa ha detto Tajani

Antonio Tajani, neo eletto segretario di Forza Italia (dopo la rinuncia del termine “presidente” che resterà a Silvio Berlusconi), ha commentato il tema del salario minimo. Secondo il ministro degli Esteri “in Italia non serve il salario minimo”.

Il commento però non si ferma qui e durante il suo intervento all’Assemblea di Coldiretti ha spiegato che: “Serve un salario ricco, perché non siamo nell’Unione Sovietica in cui tutti avevano lo stesso stipendio”. Secondo Tajani insomma gli italiani hanno salari troppo bassi per confrontarsi con l’inflazione e per questo la soluzione non è il salario minimo, perché dice che abbassa i salari, non li alza.

Elly SchleinFonte foto: ANSA
 La risposta di Schlein (Pd) ad Antonio Tajani

Bloccata la proposta di salario minimo

Intanto in Commissione Lavoro la proposta delle opposizioni per il salario minimo viene bloccata dall’emendamento della maggioranza. I motivi dietro la decisioni li ha spiegati il presidente della Commissione Walter Rizzetto (FdI).

Secondo Rizzetto infatti la proposta ha una grave lacuna: manca la copertura finanziaria. “Se e qualora non fossimo noi a cercare di porre un rimedio, sarà la Commissione Bilancio”, ha detto.

La risposta di Schlein

Non si è fatta attendere la risposta della segretaria del Pd. Elly Schlein ha commentato da Bruxelles che “di salario minimo è giusto che se ne parli, ma soprattutto che a volerlo sono gli italiani e le italiane”. Infatti secondo i dati Istat (citati da Schlein) sarebbero 3,5 milioni i lavoratori e le lavoratrici che hanno un lavoro povero e beneficerebbero del salario minimo per legge.

Per Schlein è semplice: “Il governo Meloni non può voltare la faccia su una misura su cui i sondaggi dicono che c’è un supporto del 75%”. Per questo continuano a battersi e a non mollare sulla proposta.

antonio-tajani Fonte foto: ANSA
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