Sporco, blatte e cibo scaduto negli stabilimenti balneari: chiusi 20 lidi dai Nas, altri 257 sono irregolari
Quasi uno stabilimento balneare su tre in tutta Italia presenta delle irregolarità sul piano dell'igiene, della sicurezza o delle autorizzazioni
Non solo prezzi alle stelle, gran parte degli stabilimenti balneari italiani registrano anche carenze igieniche e strutturali. Lo hanno scoperto i carabinieri del Nas, che dopo settimane di ispezioni a tappeto hanno chiuso 20 strutture abusive e contestato 415 sanzioni penali e amministrative. Su 833 stabilimenti controllati, quasi 1 su 3 presenta delle irregolarità.
Le ispezioni dei Nas
Il bilancio delle ispezioni dei carabinieri dei Nas sul territorio nazionale, effettuate in più settimane, è tutt’altro che positivo: su 883 stabilimenti balneari e villaggi turistici controllati, 257 sono risultati irregolari. Si tratta di quasi un terzo del totale.
Le violazioni più diffuse sono le carenze igieniche degli ambienti, principalmente spogliatoi, servizi igienici e i locali adibiti alla preparazione dei pasti.
Fonte foto: ANSA
Poco osservate anche le normative di sicurezza dei luoghi di lavoro e di prevenzione ai rischi di utilizzo delle strutture da parte degli utenti.
In molti stabilimenti è stata riscontrata anche l’assenza delle periodiche pulizie, sanificazioni e derattizzazioni e nei punti ristoro sono state sequestrate oltre 2 tonnellate di alimenti irregolari, perché scaduti, privi di tracciabilità e conservati in cattivo stato.
Le sanzioni e le chiusure
Dopo le ispezioni, in tutto sono state contestate 415 sanzioni penali e amministrative per un valore di oltre 290mila euro. Altri 11 titolari di attività balneari sono stati poi deferiti all’autorità giudiziaria.
Per 20 strutture che presentavano dei livelli insufficienti, è stato inoltre disposto il provvedimento di chiusura. Le motivazioni sono “gravi criticità strutturali e igieniche per un valore economico stimato in oltre 4 milioni di euro”.
Chiusi anche tre ristoranti annessi a degli stabilimenti balneari, in cui sono state trovate tracce di sporco pregresso, unto sugli ambienti, impianti e attrezzature, oltre che insetti e blatte morti negli spazi della cucina e del deposito degli alimenti. Il valore stimato delle tre attività sospese corrisponde complessivamente a oltre un milione di euro.
A Catania, i carabinieri dei Nas di Catania hanno sequestrato 90 litri di olio d’oliva condizionato all’interno di contenitori privi di etichetta, in evidente stato di irrancidimento, e 5 kg di carne in cattivo stato di conservazione.
Locali non autorizzati
Altre 8 strutture, invece, sebbene attive e funzionanti, erano prive di autorizzazione. A Reggio Calabria, ad esempio, i carabinieri del as hanno accertato che uno stabilimento balneare era stato adibito nelle ore serali a discoteca all’aperto.
Durante un’ispezione nella struttura, hanno riscontrato all’interno la presenza di circa 500 persone, anche in assenza delle autorizzazioni di pubblica sicurezza.
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