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Shock in Argentina per lo spot negazionista di Milei nella Giornata della memoria sui crimini della dittatura

Argentina, bufera su Milei dopo la pubblicazione dello spot negazionista in vista della Giornata della Memoria

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La scelta del governo argentino di Javier Milei di pubblicare uno spot di carattere ‘negazionista’ in occasione della Giornata della Memoria del 24 marzo, in cui si ricordano i crimini commessi dalla dittatura militare, è stata accolta come una vera e propria provocazione dalle principali organizzazioni per i diritti umani.

Argentina, bufera su Milei: lo spot negazionista in  vista della Giornata della Memoria

Nel video con cui il governo punta a “esporre la sua visione dei fatti”, ci sono testimonianze di familiari di vittime del terrorismo di sinistra così come l’analisi di due protagonisti controversi dell’epoca: l’ex guerrigliero “pentito” Luis Labraña e l’ex direttore dell’intelligence argentina Juan Bautista Yofre.

L’iniziativa, confermata all’Ansa da fonti dell’esecutivo, si aggiunge inoltre al silenzio del governo e alle manifestazioni sprezzanti dello stesso presidente Milei sui social riguardo la violenta aggressione a una militante dell’organizzazione dei figli di desaparecidos della dittatura, Hijos.

Shock in Argentina per lo spot negazionista di Milei nella Giornata della memoria sui crimini della dittaturaFonte foto: ANSA

La denuncia della ragazza

La ragazza ha denunciato di essere stata abusata e percossa nel suo domicilio da due sconosciuti armati e a volto coperto che hanno lasciato scritto sulla parete il motto di Milei, VLLC (Viva la libertad carajo).

Il presidente Milei sui social ha piazzato vari like a post di suoi militanti che hanno messo in dubbio la veridicità della denuncia.

Le accuse a Javier Milei

Il governo argentino di Javier Milei punta a “mettere in discussione il consenso sociale acquisito sulla condanna dei crimini della dittatura militare” contribuendo a “materializzare” la stessa violenza occorsa negli anni 70. Così all’Ansa la giornalista ed ex detenuta del centro di tortura clandestino dell’Esma, Miriam Lewin, commentando la decisione del governo ultraliberista di pubblicare un video di stampo negazionista proprio in occasione della commemorazione della giornata della Memoria, il 24 marzo.

“Le nuove generazioni che non hanno conosciuto la repressione, corrono il rischio di confondersi. Le promesse di libertà del governo nascondono la peggiore vocazione repressiva”, ha aggiunto Lewin.

E ancora: “L’abbiamo visto durante la repressione delle recenti proteste con arresti, manganelli, proiettili di gomma e spray urticante anche contro la stampa”.

Secondo la giornalista che ha investigato e ritrovato insieme al fotografo italiano Giancarlo Ceraudo gli aerei dei ‘voli della morte’, la recente aggressione contro una militante del gruppo per i diritti umani Hijos rappresenta inoltre “la materializzazione dell”incitamento all’odio contro il femminismo e il progressismo promosso dalle dichiarazioni di funzionari di altissimo livello del governo Milei e dallo stesso presidente”.

Per Lewin, “la vittima è stata scelta per dare un messaggio disciplinante e l’abuso sessuale non è casuale, è premeditato; è uno strumento per disciplinare le donne, la violenza sessuale nei centri di detenzione clandestini della dittatura era sistematica”.

argentina-javier-milei-spot-negazionista-dittatura-giornata-memoria Fonte foto: ANSA
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