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Lorenzo Biagiarelli lascia È sempre mezzogiorno dopo la morte di Giovanna Pedretti e le polemiche: l'annuncio

Lorenzo Biagiarelli non tornerà a È sempre mezzogiorno: lo ha annunciato in un video social sulla morte della ristoratrice Giovanna Pedretti

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Lorenzo Biagiarelli è tornato a parlare sui suoi canali social del caso Giovanna Pedretti, la ristoratrice trovata morta nel Lambro dopo le polemiche per una recensione al suo locale. Biagiarelli ha anche annunciato il suo addio a ‘ È sempre mezzogiorno’.

Il post di Lorenzo Biagiarelli sul caso Giovanna Pedretti

Sul suo profilo Instagram, Lorenzo Biagiarelli ha scritto nella mattinata di giovedì 15 febbraio: “Dopo settimane di silenzio, ho bisogno di raccontare per la prima e ultima volta quello che mi è successo nell’ultimo mese, per chiudere questa storia che è triste da qualunque lato la si guardi“.

Poi ha aggiunto: “Grazie a tutti quelli che avranno voglia di ascoltare, e anche a tutti quelli che mi sono stati vicini con un pensiero o una parola gentile”.

Il video di Lorenzo Biagiarelli sul caso Giovanna Pedretti

Il video si apre con queste parole: “Ho lasciato che nelle ultime settimane venisse detto e scritto tutto su di me, che mi venisse rivolta qualsiasi accusa, anche la più infame, senza rispondere. Ora che la tempesta si è un po’ affievolita mi preme semplicemente ristabilire un principio di verità, che poi è il cuore di questa vicenda. Questo non è un video pensato da una task force, non ho nemmeno la camicia da penitente, nei limiti del possibile sto bene e non sono qui per piangersi addosso”.

Ancora Biagiarelli: “Cominciamo dai fatti: il 12 gennaio, tantissimi giornali, agenzie di stampa, alcuni tg, la ministra Alessandra Locatelli, più il nutrito esercito degli influencer dei buoni sentimenti, danno rilevanza nazionale a una notizia dal traballante profilo di verità, quella della recensione omofoba e abilista alla pizzeria. Il giorno dopo finisce anche su alcuni cartacei. Insomma, ne parla ovunque. Io ne vengo a conoscenza, vedo la recensione, mi sembra falsa e lo scrivo, avendo cura di censurare il nome della pizzeria, quello della titolare e anche l’ubicazione. Questo perché il senso di fare debunking non è quello di smentire o esporre al pubblico ludibrio una persona comune, ma è smontare una notizia, specie se di diffusione nazionale, e criticare l’operato della stampa quando si alimenta di notizie non verificate monetizzandole con i click su articoli che possono facilmente indignare”.

E poi: “Il giorno dopo, in ordine sparso, succedono alcune cose: i Carabinieri, spinti forse dalla generale ondata di sdegno per il recensore omofobo, convocano la titolare della pizzeria perché li aiuti a risalire all’autore della recensione, ma lei” – ha dichiarato Biagiarelli nel video – “non è in grado di farlo. Un telegiornale torna da lei per chiedere lumi sul suo post, che anche a loro avviso sembrava falso, non con un’imboscata, come spesso è stato falsamente scritto, ma concordando con lei un appuntamento. Una giornalista di ‘Repubblica’ telefona alla signora prima di me e le chiede se la recensione sia vera. Lei risponde che la recensione è assolutamente vera e che riferendosi al mio post e alla condivisione di Selvaggia (Lucarelli, ndr), non si sarebbe mai aspettata di suscitare tanta cattiveria”.

Biagiarelli ha raccontato: “Dal momento che mi viene dato del bugiardo e del cattivo sulla stampa nazionale senza motivo, ho telefonato alla titolare per ascoltare la sua versione, concederle diritto di replica o addirittura ritrattare se il mio lavoro fosse stato smentito. Ma così non è stato. Vorrei chiarire che la telefonata ha avuto dei toni cordiali e che la signora ha ribadito più volte che il pomeriggio era andata a parlare in Questura di questi fatti”.

E ancora: “Io per questa telefonata sono stato aspramente criticato e quindi vorrei chiarire che è diritto di ogni cittadino, e non solo dei giornalisti, chiedere informazioni di qualsiasi sorta, come pure è ovviamente diritto della controparte di non rispondere, e che l’articolo 21 della Costituzione tutela il diritto di ciascuno di esprimere il proprio pensiero con parola, scritto o altro mezzo di diffusione”.

Il video prosegue così: “Il giorno dopo si scopre che Giovanna Pedretti si è tolta la vita. Immediatamente, io e la mia compagna veniamo sommersi da messaggi di odio, minacce di morte scatenati da stampa, tv e radio che per 2 settimane hanno sostenuto, a volte in modo esplicito, che solo il nostro operato fosse diretto responsabile della morte di Giovanna Pedretti. Questo perché, sempre secondo la stampa, i miei due post di debunking soltanto condivisi da Selvaggia avrebbero creato una gogna social sulla signora e sulla sua pizzeria. Questa è una delle tante falsità che sono state dette su questa storia, dal momento che si è dovuta persino scomodare un’agenzia di comunicazione per cercare tracce di questa gogna social. E incredibilmente non ce ne sono. Nessuna traccia di questa montagna di odio nei confronti della titolare della pizzeria, nei confronti della quale invece è stato riscontrato un sentiment positivo del 90%, praticamente un plebiscito. Io stesso ho potuto riscontrare come sulla sua pagina non ci fossero insulti, al massimo una decina di commenti scettici. Non c’è stata nessuna migrazione di follower dal mio profilo o da quello di Selvaggia sulla pagina del ristorante”.

Biagiarelli ha anche sottolineato: “La signora ha inoltre detto alla giornalista, testualmente, ‘Non ho letto i post della signora Lucarelli ma mi hanno detto quello che ha scritto’. Se non ha letto i post non può aver letto neanche i commenti, che comunque non contenevano odio né insulti né il suo nome né quello della pizzeria”.

Ancora Biagiarelli: “A me e Selvaggia è stato detto di tutto. (…) Lo stigma infame dell’istigazione al suicidio viene riservato solo a me e alla mia compagna, nonostante l’assenza della gogna social sia stata appurata. Dietro questa gogna mediatica ci sono diverse ragioni e diversi mandanti. Né io né Selvaggia ci siamo mai addentrati nella discussione sul suicidio, rifiutando ogni invito, mentre in tv si continuava a entrare nella mente e nella vita di questa persona, con la presunzione di sapere cosa le passasse per la testa. La storia del suicidio è stata trattata da tutti, contravvenendo anche alle indicazioni deontologiche. Noi venivamo accusati, mentre chiunque – attori, ballerine, modelle – era lì a parlare di qualcosa che doveva riguardare al massimo gli inquirenti e gli psicologi”.

La chiosa finale: “Molti mi hanno rimproverato scarsa umanità. Ma io non posso né voglio chiedere scusa, come pure molti mi hanno suggerito di fare, per la morte di Giovanna Pedretti. Il suicidio ovviamente mi addolora come essere umano. Se lo facessi, sarei l’ennesimo che utilizza la sua morte per il proprio vantaggio, nel mio caso per riabilitarmi cospargendomi il capo di cenere e implorando la clemenza della pubblica piazza. Preferisco tenermi lo stigma, il dubbio, il sospetto piuttosto che tentare la via della pietà e affermare qualcosa che non penso. Accetterò con tranquillità tutte le conseguenze di questa scelta”.

L’annuncio di Lorenzo Biagiarelli su È sempre mezzogiorno

L’annuncio di Lorenzo Biagiarelli sul suo futuro a ‘È sempre mezzogiorno’: “Non ci sono più le condizioni perché io riprenda il mio ruolo a ‘È sempre mezzogiorno’, quindi non mi vedrete più in onda. Ci tengo a ringraziare tutti quelli che non hanno mai smesso di manifestarmi affetto, sono stati tanti. Il tentativo di distruggermi è stato quasi un successo, mi tengo stretto quel ‘quasi’ e la solidarietà dei tanti che hanno capito quale gioco sporco si stesse facendo”.

Biagiarelli Fonte foto: ANSA
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