,,

Il partigiano Bruno Segre è morto a 105 anni: è stato un monumento dell'antifascismo. La sua storia

Bruno Segre, avvocato, partigiano e monumento dell'antifascismo, è morto all'età di 105 anni. A dare la triste notizia è stato il figlio Spartaco

Pubblicato: Aggiornato:

È morto a 105 anni Bruno Segre. Avvocato, partigiano, è stato un monumento dell’antifascismo.

L’annuncio della morte di Bruno Segre

A dare la notizia della morte di Bruno Segre, come riportato da ‘La Repubblica’, è stato il figlio, Spartaco.

Chi era Bruno Segre

Bruno Segre era nato a Torino il 4 settembre del 1908. Nel capoluogo piemontese ha frequentato l’Università dal 1937 al 1940, allievo di Luigi Einaudi. Si è laureato in legge con una tesi dedicata a Benjamin Constant, fondatore del liberalismo.

A causa delle leggi razziali, in quanto figlio di un ebreo, a Bruno Segre non fu permesso di esercitare la professione di avvocato.

Il 21 dicembre 1942 è stato arrestato per disfattismo politico e ha trascorso oltre 3 mesi in carcere, mentre suo padre è stato internato in Abruzzo.

Dal 1943 ha iniziato un’esistenza clandestina con la sua famiglia in un paesino del cuneese tra Busca, Caraglio e Dronero. Bruno Segre ha preso parte alla lotta di Resistenza, fino alla liberazione dell’Italia. Da lì, l’inizio della sua nuova vita, da giornalista, avvocato e soprattutto testimone del momento più buio della storia italiana.

Bruno SegreFonte foto: ANSA

Bruno Segre, in una foto dell’aprile del 2023.

La fake news sulla morte di Bruno Segre ad agosto 2023

Già alla fine del mese di agosto del 2023 si diffuse la notizia della morte di Bruno Segre. A perdere la vita, in quell’occasione, è stato però un suo omonimo.

Il partigiano Bruno Segre aveva reagito con ironia alla “fake news“: “Ho rischiato di morire almeno 5 volte ma questa è stata la più incredibile”.

Le parole di Bruno Segre su Putin e la guerra in Ucraina

Nel 2022, al termine di una fiaccolata per celebrare il 25 aprile, Bruno Segre aveva detto a proposito di Vladimir Putin e della guerra in Ucraina: “Dopo ogni battaglia finita, i dittatori muoiono in esilio o sono uccisi. O si suicidano, come da Napoleone a Hilter, da Mussolini a Ceaușescu. Anche Putin finirà così”.

Poi aveva aggiunto: “I partigiani di oggi sono idealmente in Ucraina a combattere per la libertà, perché noi abbiamo conquistato con la Costituzione i diritti dell’eterna libertà, della parità tra uomo e donna, contro il razzismo e l’antisemitismo, per un Paese libero senza dogmi e senza padroni”.

Bruno Segre Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,