Bruno Segre morto a 104 anni ma era una fake news: l'ex partigiano è vivo, tanti i messaggi di cordoglio
L'errore dovuto a un caso di omonimia: dal pomeriggio di martedì 22 agosto era partita la girandola di messaggi di cordoglio, poi la smentita
Martedì 22 agosto è stata diffusa la notizia della morte di Bruno Segre, ex partigiano torinese. Dal pomeriggio è partita rapidamente la giostra dei messaggi di condoglianze e ricordo: in primis era stato l’assessora Pentenero ad annunciare il decesso, notizia poi smentita dalla collaboratrice domestica del 104enne. Bruno Segre è in realtà in salute: si era soltanto assentato per una gita in montagna. Nel frattempo, però, tante figure influenti si era affrettate a dargli l’ultimo saluto, come Paolo Damilano e l’ex sindaca di Torino Chiara Appendino.
Il cordoglio
Le prime manifestazioni di cordoglio per la perdita di Bruno Segre sono state diffuse intorno alle 17. Segre è stato dipinto come “protagonista poliedrico” nell’addio pronunciato dall’assessore comunale alla Sicurezza, Gianna Pentenero.
“La comunità piange la scomparsa di Bruno Segre, figura di spicco: avvocato, partigiano, assertore della laicità e ostinato oppositore del fascismo. Un gigante ci lascia» aveva scritto l’assessore.
A smentire la notizia della morte di Bruno Segre la sua assistente domestica
La smentita
“L’Anima della Resistenza: Bruno Segre, ex partigiano, si è spento all’età di 104 anni”. Così una nota agenzia di stampa aveva rilanciato l’annuncio di Pentenero alcuni minuti dopo.
Poi, la smentita. Una chiamata alla sua assistente domestica ha svelato che, in realtà, Segre gode ancora di ottima salute.
“È rientrato ieri dalla sua breve fuga in montagna e attende con impazienza il suo imminente compleanno, fissato per il 4 settembre”, ha chiarito, mettendo fine a ogni ambiguità. Ma purtroppo, il giro della commemorazione aveva già preso il volo.
I messaggi
I militanti radicali di Torino hanno inviato un lungo messaggio di cordoglio. Paolo Damilano, figura di spicco di Torino Bellissima, ha condiviso su piattaforme social: “La narrazione di Bruno Segre intreccia la trama di Torino. Una narrazione di libertà, battaglia, rinunce, e testimonianza. Rivolgiamo le nostre parole di vicinanza ai suoi cari”.
Perfino Chiara Appendino, l’ex sindaca di Torino, ha tentato di condividere un pensiero, per poi cancellarlo di fretta per mano dei suoi assistenti, una volta appurato che la notizia fosse falsa.
Per un’ora circa, le versioni discordanti delle notizie si sono sovrapposte, le pagine iniziali dei giornali hanno oscillato tra diverse versioni. Anche la pagina di Wikipedia dedicata a Bruno Segre è stata aggiornata, riportando la data di morte dell’ex partigiano al 22 agosto 2023, salvo poi scomparire intorno alle 20.
La verità
Alla fine è stata Pentenero stessa, che aveva dato inizialmente l’annuncio, ad ammettere l’errore. «Sento sollievo nell’apprendere che il nostro stimato avvocato Bruno Segre si trova a casa e sta godendo dell’estate torinese. Chiedo scusa a lui e a tutti, sperando che questo possa augurargli una lunga e serena vita ancora».
La velocità con la quale le notizie possono essere diffuse sul web e sui social, come è noto, spesso gioca dei brutti scherzi. Di recente, un caso simile ha visto protagonista (suo malgrado) il musicista Giovanni Allevi.
La falsa notizia ha scatenato ricerche frenetiche online. Il pianista è impegnato nella battaglia contro il mieloma, ma nell’occasione ha prontamente smentito la notizia sui social, tranquillizzando i suoi sostenitori.