Stefania Secci respinta a scuola nella Giornata contro la violenza sulle donne: il caso delle foto di nudo
Fa discutere il caso di Stefania Secci, respinta a scuola nella Giornata contro la violenza sulle donne per alcune sue foto di nudo: la polemica
Stefania Secci, l’ex modella, influencer e attivista contro la violenza di genere che in estate ha denunciato e fatto arrestare per violenza sessuale il fotografo di moda Paolo Ferrante, è stata respinta a scuola nella Giornata contro la violenza sulle donne.
- Stefania Secci e la Giornata contro la violenza sulle donne: il caso
- Il commento degli assessori Vittoria Moglia ed Elisa Pagliasso
- L'appello al ministro Valditara sul caso Stefania Secci
Stefania Secci e la Giornata contro la violenza sulle donne: il caso
La vicenda è stata ricostruita da La Stampa: Stefania Secci avrebbe dovuto incontrare lunedì mattina, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne, gli studenti dell’Istituto Tecnico Vittone di Chieri.
In questi giorni, però, sono state diffuse sue fotografie di nudo, circolate sui cellulari dei ragazzi, poi dei genitori e degli insegnanti e, infine sono finite sul tavolo della preside Elena Maria Garrone che ha diffuso una circolare: “Si comunica che l’intervento previsto per il 25 novembre 2024 non avrà luogo in quanto l’Istituto ha acquisito ulteriori informazioni sulla signora Secci e, al momento, non si ritiene che il suo incontro con gli studenti possa avere una ricaduta didattica e/o educativa”.
Il quotidiano torinese ha sottolineato che ora si attende anche la decisione della scuola media di Pino Torinese, dove era previsto un altro incontro.
Sulla sua pagina Instagram, Stefania Secci ha denunciato “l’annullamento dell’evento con le scuole“.
il suo sfogo: “Il mio paradosso: essere vittima di una campagna di sensibilizzazione e odio, in un evento in cui io stessa sono stata invitata come ospite per sensibilizzare alla violenza di genere, in occasione del 25 Novembre!”. E ancora: “Scusate se sono stata una modella“.
Il caso Stefania Secci è finito anche sulla scrivania del ministro dell’Istruzione Valditara.
Il commento degli assessori Vittoria Moglia ed Elisa Pagliasso
Gli assessori Vittoria Moglia (Chieri) ed Elisa Pagliasso (Pino Torinese) hanno difeso l’iniziativa: “Queste polemiche rimarcano quanto la nostra società sia lontana dalla cultura del consenso. Quelle foto sono state pubblicate contro la volontà della Secci che ora è per vie legali” ha affermato Vittoria Moglia.
Le ha fatto eco Elisa Pagliasso: “Gli argomenti che assieme all’associazione Papà in Gioco si propone di trattare sono incentrati sulla sua esperienza di denuncia del caso Ferrante e importantissime tematiche quali la prevenzione di atti di bullismo, cyberbullismo, di violenza fisica e psicologica. Ci dissociamo da ogni strumentalizzazione dell’attività passata dell’ospite, per cui lei ci informa di stare prendendo provvedimenti legali, finalizzata unicamente a screditarla e a distorcere l’attenzione dalla sua storia, dal suo attuale impegno nella lotta contro la violenza di genere, e dalle battaglie che ha già condotto con successo”.
L’appello al ministro Valditara sul caso Stefania Secci
Di parere diverso è Ludovico Sepilli, consigliere di opposizione a Pino, che ha contattato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: “Ho chiesto che mandi gli ispettori. Nulla contro la scuola, ma l’assessore che ha invitato un personaggio così equivoco a parlare con gli studenti deve dimettersi”.