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Il ministro Giancarlo Giorgetti torna su Patto di stabilità e mancata ratifica Mes: le possibili conseguenze

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è tornato sulla mancata ratifica italiana del Mes, entrando nel merito delle possibili conseguenze

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Dopo giorni di polemiche e richieste di dimissioni, il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti è tornato ad affrontare il tema della mancata ratifica del Mes da parte dell’Italia e le sue possibili conseguenze, così come sul nuovo Patto di Stabilità.

Giorgetti sulla mancata ratifica del Mes: le conseguenze

Nei giorni prima di Natale, il Parlamento italiano ha bocciato la proposta di modifica del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità introdotto nel 2011 e che l’Europa voleva aggiornare prevedendo l’aggiunta di un “fondo di risoluzione unico” per risolvere le crisi bancarie.

Le modifiche hanno trovato però contraria la maggioranza di governo (Forza Italia si è astenuta) e spinto a chiedere le dimissioni di Giorgetti. Lo stesso ministro, in Commissione Bilancio della Camera, ha specificato tuttavia di non aver mai detto che l’Italia avrebbe sicuramente ratificato il Mes.

“Dopo il quarto rinvio del voto, ho detto che una decisione il Parlamento avrebbe dovuto prenderla, per responsabilità – ha continuato – Il Parlamento ha votato, e l’ha fatto come avevo anticipato io in sede europea, avevo detto che con una larga maggioranza l’esito sarebbe stato il no al Mes“.

Le possibili conseguenze dopo il no dell’Italia alla riforma

Lo stesso Giorgetti, quando gli è stato chiesto se ci saranno conseguenze per la mancata ratifica da parte dell’Italia, unico Paese a non appoggiare la riforma del meccanismo, si è detto sicuro: “Abbiamo il sistema bancario più solido credo in Europa, la ricapitalizzazione e la patrimonializzazione delle banche italiane in questo momento è eccezionale, non credo che ci saranno conseguenze”.

Dopo il voto contrario, in molti hanno iniziato a temere che all’orizzonte potesse prospettarsi un futuro isolazionista per l’Italia. Il ministro non nega che “Uno strumento in più rispetto a situazioni di potenziali pericolo sarebbe stato più comodo”, ma non ritiene potesse essere questo.

Il Mes non è né la causa né la soluzione del nostro problema – ha detto – quello si chiama debito. Dobbiamo concentrarci sul fatto che questo debito deve essere tenuto sotto controllo, altrimenti questo Paese non ce la fa”.

Patto di stabilità e manovre aggiuntive: le parole del ministro

Nel corso dell’appuntamento in Commissione Bilancio, il ministro Giorgetti ha parlato anche delle previsioni del governo rispetto ai documenti programmatici, che “sono coerenti con quello che è previsto dal nuovo Patto di stabilità“, aggiungendo che “non sono previste manovre aggiuntive”.

Rispetto al vecchio Patto, ha dichiarato, “abbiamo fatto passi avanti introducendo tantissime clausole per richiesta di diversi Paesi, ogni Paese ci ha messo il suo, altrimenti non saremmo arrivati alla conclusione. Questo è un compromesso”. E sulle critiche puntualizza: “Se verso il basso o verso l’alto, io ho detto e ribadisco che le valutazioni le faremo tra qualche tempo”.

Il successo italiano, per Giancarlo Giorgetti, è la possibilità di allungamento a 7 anni per chi rispetta il Pnrr: “Vuol dire che bisogna rispettare il Pnrr in tutto questa flessibilità è entrata ed è un grande successo del nostro Paese”,

giorgetti-mes-ratifica Fonte foto: ANSA
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