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Chiesto il minimo della pena per un uomo che uccise la madre malata: "Caso di abbandono da parte dello Stato"

L'accusa ha chiesto solo poco più di 6 anni per un uomo che ha ucciso la madre anziana e malata

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Poco più di 6 anni per omicidio. Questa la richiesta del pubblico ministero per Angelo Paganini, uomo di 61 anni reo confesso dell’omicidio della madre malata. Secondo l’accusa la famiglia fu abbandonata dallo Stato.

La richiesta dell’accusa

Il pubblico ministero Ciro Caramore ha chiesto la pena minima, 6 anni e 4 mesi, per Angelo Paganini, reo confesso dell’omicidio della madre, Maria Facchinetti, di 88 anni, avvenuto un anno fa, il 23 settembre 2022.

A Paganini è stata anche diagnosticata, in fase di perizia psichiatrica, una depressione maggiore. Il tribunale gli ha riconosciuto di conseguenza la semi-infermità mentale, che rappresenta una parte delle giustificazioni per la richiesta del pm.

Omicidio madreFonte foto: Tuttocittà
Marnate, vicino a Busto Arsizio, dove si sono verificati i fatti

La difesa, guidata dall’avvocata Paola Monno, ha invece chiesto l’assoluzione proprio per infermità mentale. L’imputato ha già tentato due volte il suicidio, pochi mesi prima dell’omicidio della madre e immediatamente dopo.

Il caso di Angelo Paganini

I fatti si svolsero poco meno di un anno fa, il 23 settembre 2022. Angelo Paganini si recò nella casa della madre malata da tempo di Alzherimer, che accudiva da solo da tempo e con grandi difficoltà.

Le condizioni dell’uomo avevo contribuito a peggiorare enormemente il suo stato depressivo. Così l’imputato prese la decisione di uccidere l’anziana madre, soffocandola con un cuscino.

Paganini tentò il suicido poco dopo, non riuscendo però a uccidersi. Una volta entrato in custodia delle autorità, confessò immediatamente l’omicidio.

Le motivazioni della richiesta

Il pubblico ministero ha sottolineato, nelle motivazioni della richiesta di pena minima per Paganini, che la situazione della madre e dell’imputato stesso era diventata insostenibile.

“Siamo davanti ad un caso di abbandono da parte dello Stato di una donna e della persona che la accudiva” ha detto Caramore, che ha parlato anche di una: “situazione estremamente grave che si è svolta nel silenzio generale”.

L’avvocato difensore ha invece citato alcuni passaggi della lettera lasciata ai familiari prima del tentato suicidio, in cui si leggeva del suo desiderio di punirsi per quanto fatto con la morte. Nello scritto anche delle scuse per non essere stato in grado di badare alla madre.

La corte deciderà se assolvere l’uomo per infermità mentale o confermare il minimo della pena chiesto dall’accusa tra una settimana.

carabinieri-busto Fonte foto: 123RF
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