,,

Cecilia Sala arrestata in Iran per una ritorsione contro l'Italia, Mohammad Abedini: "Prego per lei e per me"

L'ambasciatore dell'Iran ha confermato che i casi di Cecilia Sala e Mohammad Abedini sono legati: il 15 gennaio l'udienza sui domiciliari

Pubblicato: Aggiornato:

“Prega per sé e per Cecilia Sala” l’ingegnere iraniano Mohammad Abedini, arrestato in Italia e persona designata dall’Iran nella proposta di scambio fra i due prigionieri. Mentre l’ambasciatore di Teheran conferma pubblicamente che i destini dei due detenuti sono legati, il 15 gennaio si valuterà la richiesta di domiciliari di Abedini, su cui pesa anche la richiesta di estradizione degli Usa.

La dichiarazione di Mohammad Abedini

Le speranze di Mohammad Abedini Najafabadi per sé e per Cecilia Sala sono state affidate dall’ingegnere iraniano al suo avvocato, Alfredo De Francesco, durante un incontro avvenuto venerdì 3 gennaio.

Abedini ha appreso che il suo destino e quello della giornalista italiana detenuta in Iran sono sicuramente incrociati, chiedendo informazioni sulla situazione di Cecilia Sala.

Vertice a Palazzo Chigi su Cecilia SalaFonte foto: ANSA

Giovedì 2 gennaio si è tenuto un vertice a Palazzo Chigi sul caso di Cecilia Sala

Il legale ha quindi chiarito al suo assistito la complessità della situazione. Il 15 gennaio presso la Corte d’Appello si discuterà l’istanza per ottenere gli arresti domiciliari, eventualità che vede l’opposizione della Procura di Milano.

Allo stesso tempo, Italia e Stati Uniti hanno intensificato i colloqui a proposito della richiesta di estradizione formulata da Washington.

Le sorti di Cecilia Sala e quelle di Mohammad Abedini

Che la situazione di Cecilia Sala sia legata a doppio filo con quella di Mohammad Abedini non è più soltanto un’ipotesi, come confermato dall’ambasciatore iraniano al ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Mohammad Reza Sabouri ha infatti dichiarato che il trattamento di Sala dipende da quello riservato a Mohammad Abedini, ed è la prima volta che un funzionario di Teheran conferma pubblicamente la connessione tra i due casi.

L’ambasciatore ha definito “amichevole” l’incontro con Tajani, ribadendo la richiesta di parità di trattamento dei due prigionieri, sottolineando come Cecilia Sala abbia ottenuto diverse agevolazioni speciali in più rispetto ad Abedini.

Il pericolo di fuga di Abedini

In vista dell’udienza del 15 gennaio, la Procura di Milano ha già espresso parere contrario ai domiciliari, evidenziando un rischio di fuga di Abedini, dato che l’ingegnere risiederebbe in un appartamento del Consolato iraniano e senza braccialetto elettronico.

I giudici dovranno affrontare il tema della doppia incriminazione, ossia se i reati contestati negli Usa siano perseguibili anche in Italia. L’accusa ad Abedini, com’è noto, coinvolge presunti componenti tecnologici forniti a società iraniane presenti nella black list dell’Unione Europea.

La vicenda ricorda da vicino il caso Artem Uss, l’imprenditore russo vicino a Putin evaso dai domiciliari a Milano, rischio che la Procura non intende correre con Abedini.

L’Iran alza la voce contro l’Italia e gli Usa

Nel frattempo l’Irna, agenzia del regime, ha riferito che l’Iran ha protestato per l’arresto di Mohammad Abedini Najafabadi, definendolo “illegale e in linea con gli obiettivi politici ostili Usa” e si aspetta che “Roma rigetti la politica sugli ostaggi degli Stati Uniti e crei le condizioni per il rilascio”.

Lo ha detto Majid Nili Ahmedabadi, dg per l’Europa occidentale del Ministero degli Esteri di Teheran all’ambasciatrice Paola Amadei nell’incontro sul caso Sala: “Gli Usa prendono in ostaggio gli iraniani nel mondo, imponendo le loro leggi in altri Paesi: questo non solo danneggerà i legami IranItalia, ma è contro le leggi internazionali”.

TAG:

cecilia sala mohammad abedini Fonte foto: ANSA
,,,,,,,,