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Pg Milano contro i domiciliari a Mohammad Abedini Najafabadi, perché deve restare in carcere

Rischio di fuga troppo alto: il pg di Milano ha stabilito che l'iraniano Mohammad Abedini Najafabadi deve restare in carcere

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La procura generale di Milano ha deciso che Mohammad Abedini Najafabadi deve restare in custodia cautelare nel carcere di Opera: per il pg è troppo alto il rischio di fuga dell’ingegnere svizzero-iraniano, sulla cui testa pende la richiesta di estradizione degli Usa. Il caso è, di fatto, strettamente correlato a quello dell’arresto in Iran della giornalista Cecilia Sala.

Il parere della pg di Milano

Secondo la procuratrice generale Francesca Nanni, “la messa a disposizione di un appartamento” per gli arresti domiciliari “e il sostegno economico da parte del consolato dell’Iran, insieme a un eventuale divieto di espatrio e obbligo di firma, non costituiscono una idonea garanzia per contrastare il pericolo di fuga…”

Pressioni Usa sul caso Abedini

Nel frattempo, il Dipartimento di Giustizia Usa ha più volte fatto pressione sull’Italia per ottenere l’estradizione di Mohammad Abedini Najafabad, che viene definito come un soggetto “estremamente pericoloso” dal rischio di fuga “molto elevato”.

pg milano mohammad abedini najafabadi Cecilia SalaFonte foto: IPA

Cecilia Sala negli studi di Stasera c’è Cattelan su Rai 2

Nei prossimi giorni i giudici milanesi decideranno se porre l’iraniano ai domiciliari, accogliendo l’istanza dell’avvocato difensore. Poi arriverà la decisione sulla richiesta di estradizione verso gli Usa.

La vicenda è complessa e delicata: oltre al tribunale di Milano, i soggetti in gioco sono il Dipartimento di Giustizia Usa, il governo iraniano e il Ministero degli Esteri italiano.

Incontro al Ministero degli Esteri

A Roma, il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia si è intrattenuto in un “amichevole colloquio” con l’ambasciatore iraniano Mohammadreza Sabouri. Per l’ambasciatore, il suo connazionale sarebbe detenuto a Milano con “false accuse”. Per questo se ne chiede la scarcerazione immediata.

Il 38enne Mohammad Abedini Najafabadi venne fermato a Malpensa dalla Digos con l’accusa di voler far transitare verso l’Iran componenti elettronici per la costruzione di droni da guerra.

Negli uffici della Farnesina, i due diplomatici hanno discusso anche della detenzione in Iran di Cecilia Sala, in carcere “per violazione delle leggi della Repubblica islamica”.

Entrambe le parti hanno garantito che la persona in custodia sul proprio territorio gode di ottima salute e viene trattata in maniera conforme al rispetto dei diritti umani.

In realtà, la giornalista non avrebbe a disposizione un letto e sarebbe costretta a dormire per terra con due coperte, una sopra e una sotto.

Sala è in isolamento da due settimane e ha potuto incontrare l’ambasciatrice italiana a Teheran per appena 30 minuti. La diplomatica le ha consegnato una mascherina, dal momento che nelle carceri iraniane viene praticata la “tortura bianca”, la luce sempre accesa, giorno e notte, per sfiancare psicologicamente i prigionieri.

Meloni a colloquio con i genitori di Cecilia Sala

“Nel corso del pomeriggio” la premier Giorgia Meloni “ha avuto un colloquio telefonico con Renato Sala, padre di Cecilia, e ha incontrato a Palazzo Chigi la madre, Elisabetta Vernoni”. Così è scritto in una nota di Palazzo Chigi, dopo il vertice di governo in cui si sono discusse le opzioni inerenti al caso.

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pg milano mohammad abedini najafabadi Fonte foto: ANSA
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