Ilaria Capua e i pericoli dell'influenza aviaria H5N1: riflettori sul latte crudo, a rischio anche i gatti
Ilaria Capua avverte sui rischi del virus H5N1: tra possibili infezioni gatti e effetti della contaminazione da latte crudo, il parere della virologa
In una recente intervista, Ilaria Capua si è espressa in merito all’attuale situazione relativa alla diffusione dell’influenza aviaria. In particolare, la virologa ha definito il virus H5N1 come il “nemico numero uno” al quale prestare attenzione. Oltre al contagio tra i bovini, infatti, sono stati segnalati contagi da latte crudo e da petfood, con la conseguente morte di diversi gatti domestici.
- Ilaria Capua parla dei pericoli dell’influenza aviaria
- Infezioni H5N1 nei gatti: i casi in Francia, Polonia e USA
- L’attenzione sul latte crudo
Ilaria Capua parla dei pericoli dell’influenza aviaria
La virologa Ilaria Capua si è detta allarmata per il virus dell’influenza aviaria. In particolare, a destare preoccupazione è il ceppo H5N1, che la studiosa definisce come il “nemico numero uno”.
Durante una recente intervista rilasciata al Corriere della Sera, la virologa ha commentato l’attuale situazione relativa all’infezione nei bovini, animali ritenuti inizialmente non suscettibili al virus a causa della presunta assenza di recettori compatibili.
Il virus si è diffuso anche tra i bovini
Questa convinzione si è però dimostrata falsa. Inoltre, la virologa ha ricordato che, perché il virus H5N1 possa infettare l’uomo, sono necessarie alcune mutazioni.
E sono state proprio tali mutazioni a far sì che una teenager canadese e un uomo della Louisiana si infettassero.
Infezioni H5N1 nei gatti: i casi in Francia, Polonia e USA
La virologa ha commentato anche la possibile trasmissione dell’influenza aviaria via petfood.
Sebbene la diffusione del virus H5N1 attraverso il cibo sia stata esclusa per l’uomo, dato che il cibo viene consumato prevalentemente cotto, lo stesso non vale per gli animali.
Sono stati infatti registrati diversi casi di infezioni tra animali domestici, gatti in particolare, in Francia, Polonia, Stati Uniti e Corea del Sud.
Non è raro nutrire gli animali con scarti di carni crude. Inoltre, la diffusione del virus tra uccelli e bovini, unita alla contaminazione di alcuni circuiti alimentari, rende il quadro particolarmente preoccupante.
La previsione di Ilaria Capua è allarmante: “Fra qualche mese potremmo trovarci con migliaia di gatti morti per l’influenza aviaria,” ha affermato.
L’attenzione sul latte crudo
Da ricordare, inoltre, che il virus dell’influenza aviaria è stato ritrovato anche nel latte crudo prodotto da bovini infetti.
Uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine la scorsa estate ha evidenziato che il passaggio del virus tramite latte contaminato non può essere escluso.
Durante lo studio, cavie nutrite con latte crudo contaminato da H5N1 hanno sviluppato sintomi dell’aviaria fin dal primo giorno di consumo.
In altre parole, è stato dimostrato che anche il latte crudo può essere vettore di infezione.
Anche Ilaria Capua ha confermato questa ipotesi durante l’intervista rilasciata al Corriere: il latte crudo prodotto da bovini infetti “può diventare una ulteriore fonte di infezione.