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'Bonaccini premier', il governatore svela la sua posizione

Il presidente dell'Emilia Romagna è stato intervistato da Marco Damilano

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

“Non mi vedo come candidato premier, anzi mi chiedo ogni giorno se sono in grado di fare il presidente dell’Emilia-Romagna”. Così il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, intervistato in diretta streaming sulla pagina Fb de L’Espresso, ha risposto a Marco Damilano che gli ha chiesto se si vedeva come candidato premier in futuro, immaginando una ipotetica sfida con il presidente leghista del Veneto, Luca Zaia.

Per loro, come anche per il presidente della Campania Vincenzo De Luca, complice l’aumentata popolarità dovuta all’emergenza coronavirus, si è iniziato a vociferare di aspirazioni nazionali.

“Resto con i piedi per terra, ma allo stesso modo non precludo nulla, ci si mette a disposizione se si ha passione politica per migliorare la cosa pubblica”, ha detto Bonaccini, confermato nel suo ruolo pochi mesi fa.

“Non mi permetto di interpretarlo, ma se conosco Zaia la pensa come me. Vogliamo molto bene – ha aggiunto – alle nostre regioni e teniamo i piedi molto a terra. Ci sono cose che ci dividono, lui è della Lega, ma ci accomuna aver messo da parte le differenze politiche e geografiche” nella gestione della pandemia.

“Ci sentiamo tutti i giorni, per confrontarci, entrambi abbiamo guardato molto al pragmatismo di sistemi sanitari simili, anche dal punto di vista socio economico per quanto riguarda i territori”.

Bonaccini ha spiegato che se avesse perso le elezioni dello scorso gennaio si sarebbe ritirato dalla scena politica: “Se perderò, mi sono detto prima della fine della campagna elettorale, sarò scolpito nella pietra come il primo presidente (di centrosinistra, ndr) che ha perso l’Emilia Romagna dal dopoguerra e probabilmente avrei dovuto accettare anche di smettere con la responsabilità politica”.

“Avendo vinto – ha aggiunto – probabilmente ho preso più meriti di quelli che ho. Perdendo, avrei avuto più demeriti di quelli che ho avuto. Certo, quella mia vittoria ha dimostrato che non era vero che non si poteva battere la destra, o Salvini. Ecco io vorrei un Pd che sia a favore di qualcosa e non contro qualcuno”.

Fase 2, cosa serve per ripartire secondo Bonaccini

Parlando della pandemia, il governatore ha detto che “oggi per la prima volta dopo due mesi in Emilia-Romagna abbiamo avuto meno di una decina di decessi e poche decine di contagiati. Si stanno svuotando le terapie intensive ed è crollato il numero dei ricoveri e degli accessi al pronto soccorso. Voglio avere la fiducia di dire che siamo verso la fine dell’epidemia“.

Parlando della gestione della pandemia, Bonaccini ha affermato che “è più facile chiudere che riaprire. A mio parere la gestione del Governo è stata efficace nella fase d’emergenza. Adesso viene la parte più complicata, perché sono tanti gli interessi in gioco. Ci sono imprese, famiglie, lavoratori”.

Ora, ha spiegato, servono tre cose, “a partire da tanta liquidità e accesso al credito. Bene i bonus, ma attenti, è ancora più importante che ci siano investimenti per far ripartire l’economia e che tornino i clienti”.

“Come seconda cosa – ha spiegato – serve un piano gigantesco di investimenti. Io mi aspetto molto dall’Europa e anche dal Governo. Anche il tema del rinnovo delle concessione autostradali va sbloccato. Deve esserci data la possibilità di riaprire i cantieri”. Terzo, “bisogna capire dove indirizzare questi investimenti”, puntando su “tecnologia e digitale”.

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