De Luca, stop alla movida con la campagna "cafoneria zero"
Bar chiusi alle 23 in tutta la Campania, mentre sono in arrivo provvedimenti per la riapertura di piscine, palestre e B&B
Si chiama “cafoneria zero” la campagna lanciata dal governatore della Campania Vincenzo De Luca che dispone lo stop della movida alle ore 23. “Cogliamo l’occasione – ha annunciato De Luca in diretta su Facebook – per umanizzare i momenti di incontro affinché non ci si rincretinisca con alcol e droghe. Approfittiamo per fare una campagna cafoni zero”, in inglese “no boor”.
La movida a Napoli e in tutta la Campania, secondo quanto annunciato da De Luca, sarà bloccata dalla “chiusura dei baretti alle ore 23. Nessuno – ha aggiunto – può immaginare che tornare alla normalità sia tornare a fare quello che si faceva prima, dobbiamo avere il coraggio di dirlo ai giovani”.
Nel mirino del governatore campano, che qualche settimana fa si era scagliato contro le mascherine portate al collo, c’è l’uso di alcol e droga: “C’è una crescente massificazione alienante anche per il divertimento – ha spiegato – e approfittiamo per annullare queste abitudini a rincretinirsi”.
De Luca, nel corso della sua diretta Facebook, ha annunciato anche alcuni provvedimenti che vedranno la luce tra oggi e domani: “Prenderemo altre decisioni che riguardano le piscine e le palestre, B&b. Vorremmo partire già dal 25 maggio con i B&B e le attività degli alberghi, con i centri termali”.
Inoltre, ha dichiarato il presidente della Campania, “apriremo gli zoo” e “apriremo per l’attività da diporto e per la possibilità di andare in barca per i residenti campani, quindi daremo questa possibilità anche per le isole e autorizzeremo anche gli stabilimenti balneari, credo già da questa settimana”.
“La Campania ha difeso l’unità nazionale ed è stata coerente”, ha spiegato De Luca in merito alla decisione di non firmare l’intesa Stato-Regioni.
“Non c’era nulla da firmare – ha aggiunto – la Campania ha posto due problemi: uno piccolo relativo all’apertura del lunedì ed uno grande relativo al ruolo tra Regioni e Stato. Nella comunicazione pubblica è stata capovolta la realtà”.