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Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini è uno dei principali rappresentanti dell’ala riformista del Pd e per due volte eletto alla guida della Regione Emilia Romagna

di Stefania Bernardini

Stefano Bonaccini è dal 2014 Presidente della Regione Emilia Romagna. Tra i principali rappresentanti dell’ala riformista del Pd, è stato soprannominato da Matteo Renzi il “Bruce Willis di Campogalliano”. Alle elezioni regionali 2020, in pieno governo giallo verde e avanzata dei consensi della Lega, è riuscito nell’impresa di stoppare l’avanzata di Matteo Salvini infliggendo una netta sconfitta a Lucia Borgonzoni, candidata del centridestra. Dal 2015 al 2021 è stato anche Presidente della conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

Gli esordi in politica di Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini è nato e cresciuto a Campogalliano, in provincia di Modena, il 1° gennaio del 1967. Sul suo sito spiega che “lì ci vivo con mia moglie Sandra e le mie figlie Maria Vittoria e Virginia, proprio nella casa accanto a quella dei miei genitori, dove sono cresciuto. E lì ho scelto di rimanere anche quando il lavoro mi ha portato fuori, prima a Modena e poi a Bologna, a Roma e in giro per il mondo”.

Dopo il diploma al liceo scientifico, si avvicina alla politica alla fine degli anni ’80 militando nei locali movimenti per la pace. Nel 1990 viene nominato assessore del Partito Democratico della Sinistra alle politiche giovanili, alla cultura, allo sport e al tempo libero presso il proprio comune di nascita. Poi, dal 1993 al 1995 è segretario provinciale della Sinistra giovanile, l'organizzazione giovanile del PDS. Nel 1995 viene eletto segretario della sezione comunale modenese del PDS e dal 1999 al 2006 è assessore al comune di Modena. Dal 2005 è coordinatore della scuola di formazione politica “PensarEuropeo".

Da segretario provinciale a consigliere regionale dell’Emilia Romagna

Nel 2007, alla nascita del Partito Democratico, Bonaccini è segretario provinciale della sezione modenese del PD fino all’elezione prima a consigliere comunale a Modena e poi nel 2010 a consigliere regionale. Nello stesso anno, dopo il successo alle primarie del Pd, diventa segretario regionale in Emilia Romagna.

Durante la legislatura è uno dei più stretti consiglieri del presidente regionale in carica Vasco Errani. Dall’ala bersaniana, nel 2013 passa a quella renziana e coordina la campagna delle primarie di Matteo Renzi che lo vedranno prevalere per un ampio margine del 67,55% di consensi.

La guida della Regione Emilia Romagna

Nel 2014, alle elezioni regionali anticipate dell’Emilia Romagna, dovute alle dimissioni di Vasco Errani, Bonaccini decide di correre alle primarie del centro-sinistra per la scelta del candidato governatore. Dopo aver vinto le primarie Pd, alle elezioni ottiene il 49% dei voti insediandosi, per la prima volta, nella sede di viale Aldo Moro a Bologna.

Nel corso del primo mandato, il governatore Stefano Bonaccini ha tagliato le liste di attesa per i pazienti e gli esami in sanità e ha aperto molte "Case della salute" per la medicina di prossimità. Inoltre l'Emilia-Romagna è stata la prima regione in Italia ad abolire il cosiddetto superticket e ha avviato una drastica riduzione delle tariffe per i nidi.

Con il "Patto per il lavoro", un accordo tra governo regionale, sindacati e imprenditori, ha rilanciato l'occupazione nella Regione stanziando, in quasi cinque anni, più di 22 miliardi di euro.

La politica di Bonaccini e la presidenza della Conferenza delle Regioni e Province autonome

Il 17 dicembre 2015 Bonaccini diventa presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, succedendo a Sergio Chiamparino. Nel 2017 è il primo esponente politico italiano a essere nominato presidente del CEMR, il Consiglio delle città e delle regioni d’Europa, organismo che rappresenta oltre centomila autorità locali e regionali europee.

Come Presidente della Regione Emilia Romagna, tra gli obiettivi perseguiti dal “Bruce Willis di Campogalliano” c’è un percorso verso una maggiore autonomia del territorio che, come spiegato sul sito del governatore, serve “per rafforzare la pianificazione degli investimenti, snellire e semplificare le procedure, per rendere i nostri servizi per i cittadini e le imprese ancora più efficienti ed efficaci”.

La seconda vittoria alle elezioni regionali

Nella campagna elettorale per le elezioni regionali 2020, Bonaccini propone quattro punti prioritari riassunti nello slogan "Un passo avanti": creare asili gratuiti per tutti i bambini nella regione, abbattere le liste di attesa per interventi sanitari e tempi di accesso al pronto soccorso, effettuare interventi di manutenzione preventiva e messa in sicurezza del territorio regionale e ridurre il fenomeno dei NEET.

Il 26 gennaio 2020, il governatore viene riconfermato con il 51,4% dei voti, battendo la candidata di centrodestra, senatrice leghista ed ex sottosegretario ai beni e alle attività culturali nel governo Conte I.

Il programma di Bonaccini per il secondo mandato

Sono quattro le parole chiave del programma del Presidente della Regione Emilia Romagna: istruzione, sanità, lavoro e sostenibilità. Tra gli obiettivi ci sono rendere più sicure le scuole e valorizzare al meglio il grande patrimonio culturale, mettere al primo posto il diritto alla salute per tutti e senza distinzione di reddito, ridurre di un terzo il numero dei Neet, ovvero dei giovani tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, piantare 4,5 milioni di alberi in più, uno per ogni abitante dell’Emilia Romagna e alzare la quota di raccolta differenziata all’80%.

La sconfitta alle primarie per la segreteria del Pd

Domenica 26 febbraio perde il confronto con Elly Schlein per la segreteria del Pd: alle primarie, infatti, non va oltre il 46,2%.

Vita privata e passioni di Stefano Bonaccini

A un consiglio comunale di Modena, durante una riunione con i negozianti quando era assessore al centro storico della città, ha conosciuto Sandra Notari, piccola imprenditrice grande appassionata di moda che lavora in una boutique e si diletta come stilista. I due si sono sposati e dalla loro unione sono nate le due figlie Maria Vittoria e Virginia. Sul suo sito dice di essere un appassionato di cinema e di sport e, se può, non si perde una partita del Modena Volley, di cui è un grande tifoso.

Dal lato calcistico è sostenitore del Modena e della Juventus ed è stato anche un ex calciatore dilettante: fino all'età di 39 anni ha giocato come attaccante in molte squadre di calcio locali. Vive a pochi passi dalla casa dei genitori, dove è cresciuto. Ospite in una puntata di Coffee Break su La7, ha dichiarato di guadagnare meno di 7mila euro al mese.

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