Ancora proteste degli studenti a Novi Sad in Serbia dopo le dimissioni del premier Vucevic: la situazione
Dopo le dimissioni del Primo Ministro della Serbia Milos Vucevic, le proteste studentesche continuano e da Novi Sad si sono allargate a 100 città
In Serbia proseguono le proteste degli studenti, scatenate dal crollo della pensilina della stazione di Novi Sad che ha provocato 15 morti. Le manifestazioni si sono diffuse in oltre 100 città, denunciando la corruzione e la negligenza del governo. In seguito alle proteste il premier Vučević si è dimesso, ma i manifestanti continuano la lotta e chiedono riforme concrete.
- Le proteste degli studenti a Novi Sad in Serbia
- Le accuse al governo della Serbia
- Le dimissioni di Vucevic
- Chi guida le proteste studentesche in Serbia
Le proteste degli studenti a Novi Sad in Serbia
Aumenta di giorno in giorno la portata della mobilitazione popolare che da Novi Sad, in Serbia, si è allargata a un centinaio di città nel Paese, in contrasto al dimissionario governo Vučević, accusato di corruzione e inefficienza.
Ad accendere le proteste l’incidente del 1 novembre 2024, quando il crollo della pensilina della stazione ferroviaria a Novi Sad era costato la vita a 15 persone.
Fonte foto: ANSA
Dopo le dimissioni del premier proseguono le proteste studentesche in Serbia
A dare slancio alle manifestazioni sono soprattutto gli studenti, che hanno trasformato quella che era una rabbia locale in un movimento senza precedenti nella recente storia serba.
Le accuse al governo della Serbia
Gli attivisti puntano il dito contro la gestione poco trasparente degli appalti e la mancanza di adeguate misure di sicurezza nei lavori di ristrutturazione della stazione, realizzati in collaborazione con un consorzio cinese.
Il disastro è diventato così il simbolo di un sistema marcio, dove malaffare e inefficienza mettono a rischio la vita dei cittadini.
Le dimissioni di Vucevic
Nel tentativo di calmare le acque, Miloš Vučević ha rassegnato le dimissioni da primo ministro dopo meno di un anno alla guida del governo. Anche il sindaco di Novi Sad ha abbandonato il suo incarico, sperando di allentare la pressione sulle autorità.
Il doppio passo indietro non ha placato la piazza, con i manifestanti che continuano a esigere cambiamenti radicali e una gestione pubblica più trasparente.
L’Unione Europea, intanto, ha manifestato preoccupazione per il deteriorarsi della situazione e ha sollecitato Belgrado ad avviare un confronto con i cittadini in protesta.
Chi guida le proteste studentesche in Serbia
La situazione attuale in Serbia lascia presagire che gli eventi in atto possano indirizzare il prossimo futuro del Paese, che esprime un forte desiderio di cambiamento: qualcosa a cui la politica dovrà rispondere, per non rischiare di aggravare la crisi.
Lo scenario è ad ogni modo incerto. Le proteste, iniziate in modo spontaneo e senza un vero leader, hanno preso una piega storica, ma sono soprattutto gli studenti a guidare il movimento, rifiutando di accettare il silenzio e l’immobilismo delle autorità.
La richiesta è semplice: il popolo auspica un governo che sia davvero responsabile, trasparente e vicino alla gente. Nonostante le dimissioni di alcuni esponenti politici, non emergono però alternative immediate e chiare in grado di soddisfare le istanze dei manifestanti.
