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Alluvione, nelle Marche tornano gli "angeli del fango": chi sono i giovani volontari accorsi nelle strade

Tornnao nelle strade delle zone alluvionate nelle Marche gli "angeli del fango", come quelli di Firenze nel 1966: tra loro anche giovanissimi

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Nelle Marche sono tornati gli “angeli del fango“. Sono i giovani e gli adolescenti che hanno deciso di scendere in strada per rimuovere il disastro causato dall’alluvione nella regione, innescata da eventi meteo eccezionali, con il maltempo che ha reso le strade, in poco tempo, dei veri e propri fiumi.

Anche giovanissimi tra gli angeli del fango marchigiani

Da Ostra a Sassoferrato, passando per Barbara, dove ancora si cercano i dispersi, e diversi altri comuni della provincia di Ancona, centinaia di nuovi angeli del fango hanno imbracciato pale e stivali e si sono messi all’opera.

Il loro desiderio è quello di rendersi utili in un momento così difficile per tutta la regione, nella speranza di tornare presto alla normalità. In strada anche ragazzini di 12 e 13 anni.

Chi erano gli angeli del fango di Firenze nel 1966

Molti di loro, la maggior parte vista la giovane età, non conoscono i veri angeli del fango. I loro coetanei che 56 anni fa furono i protagonisti dell’emergenza innescata dall’alluvione di Firenze.

Il 4 novembre 1966, infatti, centinaia di giovani provenienti da tutta la Toscana, ma anche da fuori regione e addirittura dall’estero, accorsero nella città d’arte per aiutare la popolazione colpita.

Alluvione, nelle Marche tornano gli "angeli del fango": chi sono i giovani volontari accorsi nelle stradeFonte foto: ANSA
Un angelo del fango a Firenze dopo l’alluvione del 1966.

A loro anche l’arduo compito di aiutare le autorità a mettere in salvo i capolavori – libri, dipinti e statue – minacciati dall’acqua e dal fango.

Gli angeli di Firenze diventerò famosi in tutto il mondo come un grande esempio di solidarietà e collaborazione.

La solidarietà social dopo l’alluvione nelle Marche

Gli angeli del fango marchigiani oggi stanno aiutando la popolazione colpita dall’alluvione a liberare case e auto dai detriti e a recuperare i propri averi.

Ma offrono anche sostegno morale a chi, dopo anni di sacrifici e risparmi, ha perso tutto a causa dei fiumi che si sono creati al posto delle strade nelle province di Ancona e Macerata.

All’Ansa i giovanissimi hanno raccontato di essersi sentiti in dovere di raggiungere i posti più colpiti per poter aiutare amici e parenti.

“Noi da qua non ci muoviamo, e saremo qui a spalare fango anche domani e nei prossimi giorni”. Anche se “abbiamo bisogno di essere aiutati. Così non finiremo mai“.

E l’aiuto sembra arrivare numeroso nelle ultime ore, anche grazie al passaparola, amplificato dai social e dalla tecnologia. L’ondata di solidarietà viaggia tra Whatsapp e TikTok, passando per Instagram e Snapchat.

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