Elly Schlein
Tutto quello che c'è da sapere su Elly Schlein: dalla campagna per Barak Obama alla segreteria del Pd
di Mirko Ledda
Elena Ethel Schlein, meglio nota come Elly Schlein, è una politica con tripla cittadinanza italiana, svizzera e statunitense. Classe 1985, è stata una delle più giovani deputate del centrosinistra, eletta in quota PD il 25 settembre 2022. Il 26 febbraio 2023 ha vinto le primarie per la segreteria del partito, battendo il favorito Stefano Bonaccini. E c'è chi la vorrebbe a Palazzo Chigi, in un'ideale contrapposizione con l'attuale premier Giorgia Meloni.
Chi è Elly Schlein: la biografia, il percorso scolastico e l'attivismo politico
Nasce a Lugano, nel Canto Ticino della svizzera, il 4 maggio 1985 da Melvin Schlein, accademico della Franklin University e politologo statunitense di origine ebraica e ucraina, e Maria Paola Viviani, docente ordinaria di Diritto pubblico comparato alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi dell'Insubria.
Il suo nonno materno era Agostino Viviani, avvocato antifascista, senatore del Partito Socialista Italiano e presidente della Commissione Giustizia in Senato. Suo fratello è il matematico Benjamin Daniele Schlein, nato nel 1975, e sua sorella è Susanna Schlein, Primo consigliere diplomatico dell'ambasciata italiana ad Atene ed ex capo della Cancelleria consolare dell'ambasciata italiana a Tirana.
Dopo la maturità al liceo letterario di Lugano con il massimo dei voti nel 2004, Elly Schlein si trasferisce a Bologna. Nel 2008 vola a Chicago per prendere parte alla campagna elettorale di Barack Obama, che corre alle elezioni presidenziali statunitensi. Nel 2011 a Bologna fonda l'associazione studentesca universitaria Progrè, con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica su importanti temi sociali, come la migrazione e la situazione nelle carceri italiane.
Si laurea con il massimo dei voti in Giurisprudenza nel 2011, con una tesi di Diritto costituzionale. Il suo relatore è il professor Andrea Morrone. Con Progrè inizia a pubblicare una rivista e a cadenza annuale, dal 2012, inizia a organizzare il festival ProMiGrè, con incontri e conferenze a cui partecipano politici ed esperti. Nello stesso anno collabora alla realizzazione del documentario "Anija – La Nave" sull'immigrazione albanese in Italia via mare negli anni '90, vincitore del David di Donatello.
Sempre nel 2012, inoltre, torna a Chicago per prendere parte, ancora una volta, alla campagna elettorale di Barack Obama per la sua rielezione. Nel 2013 Elly Schlein decide di impegnarsi attivamente nella politica italiana dopo l'affossamento della candidatura di Romano Prodi come presidente della Repubblica a causa di decine di franchi tiratori all'interno del Partito Democratico.
Da #OccupyPD alle primarie: Elly Schlein dentro al Partito Democratico
Insieme ad altri giovani dà vita alla campagna #OccupyPD, con l'intento di occupare diverse sedi del partito e dar voce al dissenso della base elettorale contro le decisioni dei vertici nazionali. Critica aspramente, con il resto del movimento, che lancia 102 proposte alternative, la scelta di far nascere un esecutivo di larghe intese guidato dal dem Enrico Letta. La maggioranza è infatti formata anche dagli avversari storici del Popolo della Libertà.
Elly Schlein si iscrive al Partito Democratico nel 2013, aderendo e sostenendo la mozione del deputato ed ex consigliere regionale lombardo Pippo Civati, che alle primarie arriva dietro Gianni Cuperlo e Matteo Renzi. Viene eletta nella direzione nazionale del PD come civatiana. Nel 2014 si candida al Parlamento europeo, con una campagna fondata sulla sostenibilità ambientale. Viene eletta e durante il suo mandato è vicepresidente della Commissione parlamentare di stabilizzazione e di associazione Ue-Albania e membro della Commissione per lo sviluppo.
La fuoriuscita dal PD e l'esperienza in Emilia Romagna con Bonaccini
Nel 2015 si dimette dal PD in aperto dissenso con le politiche di Matteo Renzi, nel mentre diventato segretario del partito e presidente del Consiglio, definendolo un personaggio di centrodestra. Aderisce così a Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati. Non si ricandida al Parlamento europeo nel 2019. Decide invece di correre in Emilia Romagna alle regionali del 2020 con la lista di sinistra Emilia Romagna Coraggiosa Ecologista e Progressista. Risulta la candidata di lista con più preferenze personali della storia locale, ma la sua lista ottiene solo il 3,77% dei voti.
L'11 febbraio Elly Schlein viene nominata vicepresidente della Regione, come numero due del rieletto Stefano Bonaccini, e assessore con deleghe al Welfare e al Patto per il Clima. Nel settembre si dissocia dalle idee di Bonaccini e dal resto degli alleati del PD per il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari previsto dalla riforma Fraccaro, annunciando il suo voto contrario. Aderisce a Green Italia, e l'anno successivo viene confermata nell'ufficio di presidenza del movimento ambientalista.
Il ritorno nel PD, la segreteria conquistata alle Primarie e il contrasto con Giorgia Meloni
Alle elezioni politiche anticipate del 25 settembre 2022 si dimette dal ruolo di vicepresidente regionale e si presenta come indipendente e capolista del collegio plurinominale Emilia Romagna 02 tra le liste del PD. La sua candidatura è fortemente voluta da Enrico Letta, nonostante gli scontri del passato. Viene eletta e diventa membro della Commissione Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e degli Interni.
A seguito delle dimissioni del segretario dem a causa del deludente risultato alle urne, Elly Schlein annuncia la sua candidatura al congresso del partito. Torna nel PD dopo 7 anni di assenza, tesserandosi il 12 dicembre 2022. Il suo nome è particolarmente gradito agli elettori del Partito Democratico che si collocano più a sinistra e abbracciano ideali ambientalisti. È vista come alternativa di leadership femminista alla leadership femminile di Giorgia Meloni.
Tra le due sono frequenti gli attacchi via internet e tv. Ma a creare una narrazione che le mette in contrapposizione è la stampa, che presenta da una parte una donna di sinistra che parla spesso di diritti sociali e civili, europeista, dichiaratamente bisessuale e con esperienze internazionali, e dall'altra una donna di destra, sovranista, che parla di tutelare la cultura italiana e si batte per la famiglia tradizionale. Due politiche che in comune hanno dunque solo il loro essere donne, ma che ben rappresentano il dualismo del clima nazionale.
Ma prima di misurarsi con la presidente del Consiglio, inizia per Elly Schlein una lotta con il collega ed ex alleato Stefano Bonaccini, che pure mira a diventare il nuovo segretario del Partito Democratico. Per entrambi il progetto è quello di abolire le correnti, e quindi unificare le ideologie e i progetti del PD. Domenica 26 febbraio 2023, Elly Schlein vince le Primarie col 53,8%.