Piero Landriani ucciso a coltellate nella casa di Corvetto a Milano, fermata la convivente e il suo amante
La versione sull'omicidio di Pier Luigi Landriani data dalla 39enne brasiliana non ha convinto: fermato anche l'amante e presunto complice
La polizia di Milano ha fermato la convivente di Pier Luigi Landriani, il 69enne assassinato a coltellate nella notte tra il 25 e il 26 aprile nella sua casa del quartiere Corvetto. Era stata la stessa 49enne brasiliana a chiamare il 118, ma la versione data agli inquirenti non aveva convinto. Insieme a lei è stato fermato anche il suo amante 36enne e presunto complice nell’omicidio. Lo riporta ‘Repubblica’.
- Ucciso a coltellate in casa a Corvetto: il caso
- Omicidio Landriani: le indagini
- Omicidio Landriani: i fermi
Ucciso a coltellate in casa a Corvetto: il caso
Dopo l’allarme lanciato dalla coinquilina, il corpo di Pier Luigi Landriani era stato trovato con almeno dieci coltellate, soprattutto al torace, nel suo appartamento in uno stabile di edilizia popolare di via dei Panigarola, a Milano.
I sigilli della polizia sull’appartamento di Pier Luigi Landriani
Da subito la convivente aveva detto agli agenti che ad uccidere il 69enne erano stati due uomini di origine nordafricana per una questione di droga. Secondo la versione della donna i due sarebbero entrati nell’abitazione per regolare i conti su un debito di 70 euro e al culmine della lite avrebbero accoltellato a morte il pensionato.
Omicidio Landriani: le indagini
Dalla verifica delle immagini delle telecamere di videosorveglianze della zona, gli inquirenti non hanno però visto nessuna irruzione da parte dei due presunti malviventi, bensì hanno scoperto che l’unico ad entrare nell’abitazione nelle ore precedenti all’omicidio fosse stato l’amante 36enne della coinquilina brasiliana.
L’ipotesi è che il delitto sia stato commesso durante una lite, scatenata da un movente passionale.
Omicidio Landriani: i fermi
Secondo quanto ricostruito dal ‘Corriere della Sera’, Landriani aveva avuto qualche precedente di polizia e problemi di droga, dalla quale anche la convivente avrebbe avuto una dipendenza. Il pensionato soffriva di problemi di salute ed è possibile che la donna gli offrisse un’assistenza sanitaria.
Da quanto emerso dalle testimonianze dei vicini di casa residenti nello stesso stabile, le liti tra i due coinquilini erano molto frequenti, tanto che negli ultimi mesi la polizia era dovuta intervenire nell’appartamento in diverse occasioni.
La 49enne e il 36enne sono stati individuati e bloccati mentre dormivano in una tenda nei giardinetti di via Virginio Ferrari, dove si erano sistemati dal giorno dell’omicidio.