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Franco Bergamin trovato morto nell'armadio a Limena, ucciso dall'amico che "non voleva pagare le bollette"

Secondo le prime ricostruzioni, Alessio Battaglia avrebbe ucciso Franco Bergamin, nella sua casa di Limena, al culmine di una lite sulle bollette

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Sarebbe stato ucciso perché il coinquilino non voleva pagare le bollette. Emergono ulteriori dettagli sul movente dell’omicidio di Franco Bernardo Bergamin, trovato senza vita dentro l’armadio della sua abitazione a Limena, nel Padovano, diversi giorni dopo la morte. Per il delitto è stato arrestato il 41enne reo confesso Alessio Battaglia, che da qualche mese viveva a casa dell’80enne insieme alla compagna.

L’arresto di Alessio Battaglia

Battaglia è stato arrestato per omicidio volontario dopo essere stato rintracciato a Monfalcone, in provincia di Gorizia, e dopo aver confessato il delitto.

Il 41enne di Trieste conviveva con la compagna a casa di Franco Bergamin, un ex metalmeccanico in pensione con difficoltà deambulatorie che da mesi ospitava gratuitamente la coppia in cambio di un aiuto per le faccende di casa.

omicidio-franco-bergamin-limenaFonte foto: ANSA

I rilievi nell’abitazione di Franco Bergamin a Limena

È stato proprio Battaglia a nascondere il corpo dell’80enne, trovato senza vestiti e dentro due sacchi della spazzatura in un armadio, legato con delle fascette e circondato da bottigliette di profumo aperte per nascondere la puzza della putrefazione.

L’omicidio di Franco Bergamin

Il corpo di Bergamin è stato trovato dai vigili del Fuoco il 6 marzo, in seguito all’allarme lanciato da amici e parenti che da giorni non avevano più notizie dell’uomo.

L’80enne è stato ucciso il 22 febbraio al culmine di una lite con Alessio Battaglia, rimasto per tre giorni nella stessa abitazione dove era nascosto il cadavere con la compagna, prima di fuggire in Friuli da un’amica.

Secondo quanto emerso dall’autopsia, Bergamin è stato ucciso a mani nude dall’assassino, che “gli ha spezzato l’osso del collo“.

Battaglia ha raccontato ai pm che il decesso dell’80enne sarebbe stata un incidente: durante la colluttazione avrebbe spinto l’anziano, morto nella caduta.

Ma i risultati dell’esame autoptico raccontato di una morte violenta e gli inquirenti non sono convinti della versione del 41enne.

L’ipotesi sul movente

Come riportato da Repubblica, i due uomini avrebbero avuto diverse discussioni nei giorni prima dell’omicidio riguardo al pagamento del bollette e alcuni vicini di casa avrebbero riferito di aver visto Bergamin con alcuni lividi in testa.

Secondo le ricostruzioni effettuate finora, intorno alla metà di febbraio l’80enne avrebbe iniziato a chiedere a Battaglia di contribuire al pagamento delle bollette, sempre più salate vista la presenza di due persone in più in casa.

Questo sarebbe il movente ipotizzato al momento sul delitto compiuto dal 41enne, che risulta senza dimora fissa e senza lavoro, con precedenti penali e una recente denuncia per maltrattamenti.

Le indagini

Nei prossimi giorni gli specialisti del RIS di Parma effettueranno ulteriori analisi i sacchi in cui è stato trovato il corpo e gli abiti di Bergamin. Gli investigatori sono al lavoro per capire se la vittima sia stata avvelenata o drogata nei giorni precedenti l’assassinio.

La compagna di Battaglia era presente in casa la notte dell’omicidio, ma al momento non risulterebbe coinvolta nel delitto.

omicidio-franco-bergamin-limena-lite-bollette Fonte foto: ANSA/ Facebook - Alessio Battaglia
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