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Omicidio Sharon Verzeni, Moussa Sangare ritratta la confessione e sorprende tutti: "Non sono stato io"

Moussa Sangare ritrattata la confessione per l’omicidio di Sharon Verzeni. Ora si dichiara innocente. Chiesta la perizia psichiatrica in 90 giorni

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Moussa Sangare, 31enne accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni, ha ritrattato la confessione fornita dopo l’arresto. “Non sono stato io”, ha dichiarato in aula durante l’udienza che ha nominato il perito incaricato di valutare la sua capacità di intendere e di volere. Una svolta che sconvolge i familiari della vittima, mentre resta ferma l’accusa di omicidio aggravato a suo carico.

Sangare si dichiara innocente

Durante l’udienza per la nomina del perito, Moussa Sangare ha sorpreso tutti con una dichiarazione spontanea: “Non è vero, non sono stato io”. Una frase che ha spiazzato i presenti, in particolare il padre di Sharon, Pietro Verzeni.

Questo dice di essere rimasto “molto scosso”, come ha raccontato l’avvocato della famiglia, Luigi Scudieri. Il legale ha aggiunto che questa ritrattazione “fa ancor più soffrire i familiari” e “dimostra la lucidità di Sangare”.

Caso Sharon VerzeniFonte foto: ANSA
In foto uno degli ultimi sopralluoghi all’abitazione di Sharon Verzeni

L’uomo aveva confessato l’omicidio nell’agosto 2024, subito dopo l’arresto, ma ora sostiene la sua innocenza. Il perito inizierà l’esame il 1° aprile, e avrà 90 giorni per depositare le conclusioni, che verranno discusse a settembre.

La capacità di intendere e di volere

Il giudice ha disposto una perizia psichiatrica su Moussa Sangare per stabilire se al momento del delitto fosse capace di intendere e di volere, e se sia in grado di affrontare il processo.

Il perito, nominato dal tribunale, avrà il compito di valutare anche il suo stato attuale. Secondo la difesa di Sangare, ci sarebbero elementi che fanno dubitare della sua piena capacità mentale.

Per la famiglia di Sharon Verzeni, che ha commentato la scelta di ritrattare, questa appare come una strategia legale: “È lucido e perfettamente consapevole”, ribadiscono.

Cosa incastrava Sangare?

Moussa Sangare aveva confessato di aver ucciso Sharon Verzeni, scelta a caso mentre la giovane passeggiava a Terno d’Isola. Disse di essere uscito quella sera con l’intento di “eliminare qualcuno”.

Le telecamere di sorveglianza lo avevano ripreso in bicicletta vicino al luogo dell’aggressione e due testimoni lo avevano indicato come l’uomo visto fuggire. Dopo la confessione, gli investigatori trovarono l’arma del delitto e gli indumenti sporchi di sangue, nascosti lungo il fiume Adda.

Sangare, noto per la sua passione per il rap e per i coltelli, aveva già minacciato altre persone prima di aggredire Sharon. Nonostante ora neghi tutto, gli elementi raccolti contro di lui restano pesanti.

sharon-verzeni-sangare Fonte foto: ANSA
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