Omicidio Sharon Verzeni, le ultime parole dette a Moussa Sangare prima di morire: l'urlo e le coltellate
Moussa Sangare racconta i dettagli dell'omicidio di Sharon Verzeni tra cui anche le ultime parole della donna
Le ultime parole di Sharon Verzeni. Parlando agli investigatori, Moussa Sangare, l’assassino reo confesso della donna, ha rivelato cosa gli avrebbe detto negli istanti prima di morire a seguito delle sue coltellate.
Le dichiarazioni di Moussa Sangare
Moussa Sangare, l’assassino reo confesso di Sharon Verzeni, ha rivelato in un interrogatorio come si sarebbe svolto l’omicidio della donna, avvenuto a Terno d’Isola, nella Bergamasca.
“Ho incrociato la ragazza prima da davanti. Non aveva la borsa; portava gli occhiali, avrei detto che avesse i capelli biondi; indossava jeans e aveva le cuffiette nelle orecchie” ha esordito l’uomo.
Sopralluogo dei carabinieri a casa di Sangare
“A quel punto l’ho seguita da dietro, l’ho toccata sulla spalla con la mano sinistra e le ho detto ‘scusa per quello che sta per accadere’. Lei ha tolto le cuffiette quando si è sentita toccare. Ha sentito la frase. Ho preso il coltello. La prima coltellata l’ho data al petto e il coltello è rimbalzato” ha poi proseguito.
Le ultime parole di Sharon Verzeni
Sangare ha poi continuato il suo racconto scendendo nei particolari del momento dell’accoltellamento e riportando alle forze dell’ordine le ultime parole che la donna gli avrebbe rivolto prima di morire a causa delle coltellate ricevute.
“Lei stava scappando, sono sceso dalla bici, l’ho rincorsa e l’ho colpita alla schiena più volte, tre o quattro. Lei ha urlato chiedendo ‘Perché’, dicendo ‘Sei un codardo, sei un bastardo’. Poi ho ripreso la bici e velocemente mi sono allontanato” ha raccontato l’assassino.
L’indagine sta proseguendo anche dopo la confessione dell’uomo. Gli inquirenti stanno definendo le accuse da portare a processo, incluse le aggravanti tra cui quella dei futili motivi. Non è infatti stato individuato un movente valido per l’omicidio.
I giorni dopo l’omicidio
Sangare ha raccontato anche altri dettagli sulla vicenda. Ha commentato anche il ritrovamento di un biglietto con appunti su un omicidio del 2021 accaduto a Venezia in cui un uomo aveva ucciso la moglie a coltellate.
L’assassino di Sharon Verzeni si è poi soffermato sui giorni successivi all’omicidio, raccontando di sentirsi come se si fosse liberato di un peso.
“Mi veniva da piangere però al tempo stesso mi sentivo libero, pensavo ‘che roba’. Sul divano ho sentito una specie di confort, come se mi fossi liberato di un peso. Il giorno dopo abbiamo fatto una grigliata con gli amici”.