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La svolta sul caso Andrea Prospero non convince il padre: "Non ci credo". La sua teoria sulla morte del figlio

Il padre di Andrea Prospero ha ancora dubbi sulla morte del figlio e rigetta l'ipotesi del semplice suicidio: la sua teoria e cosa non lo convince

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Permangono dubbi sulla morte di Andrea Prospero, il 19enne di Lanciano che è stato ritrovato privo di vita in un B&b di Perugia lo scorso 29 gennaio. Il padre Michele non crede assolutamente all’ipotesi del suicidio per un disagio personale. “Non aveva mai dato nessun segnale”, ha rivelato alla stampa, ribadendo la sua ipotesi: Andrea, secondo suo padre, “è stato ucciso o costretto a ingerire quei farmaci”.

Morte Andrea Prospero, i dubbi del padre: “Non ci credo”

Secondo quanto riportato da La Repubblica, Michele Prospero, padre del 19enne Andrea Prospero, non accetta l’ipotesi del semplice suicidio.

Non ci credo”, ha affermato, aggiungendo poi che, secondo lui, il figlio Andrea “è stato ucciso o, al massimo, è stato costretto ad ingerire quei farmaci”.

andrea prospero padre teoriaFonte foto: ANSA

La sorella gemella di Andrea Prospero, Anna, e l’avvocato Carlo Pacelli durante la conferenza stampa nella questura di Perugia del 17 marzo 2025

Stando alla testimonianza del padre, il giovane non aveva dato segni di disagio prima della tragedia.

Matteo Prospero sulla morte del figlio Andrea: “Non era da solo”

La teoria del padre di Andrea Prospero è che il figlio, il giorno della morte, non fosse solo nella stanza del B&b di Perugia dove successivamente è stato ritrovato il suo corpo privo di vita.

Lo testimonierebbe la chat tra Andrea e il ragazzo di 18 anni che è stato recentemente arrestato con l’accusa di istigazione o aiuto al suicidio.

Michele Prospero ha confermato a La Repubblica che il figlio non utilizzava farmaci al di fuori di quelli per la cura dell’acne. Andrea, poi, non era un consumatore di alcolici.

“Figuriamoci se avrebbe mai ingerito tutte quelle pillole da solo. E perché mai poi?”.

Cosa non torna secondo il padre del 19enne

Molte sono le cose che, secondo Michele, non tornano in merito alla morte del figlio Andrea Prospero.

Innanzitutto, il giovane non avrebbe mai fatto riferimento ad alcun disagio, neppure con la sorella gemella Anna, alla quale “era legatissimo e con cui divideva tutto”.

Inoltre, all’amico conosciuto sul web avrebbe rivelato di non essere soddisfatto dell’Università e di condividere la stanza con un collega presso lo studentato.

“A noi ha sempre detto che con questo collega si trovava bene”, ha raccontato Michele Prospero, aggiungendo anche che “a Natale, quando è tornato a casa, ci diceva che non vedeva l’ora di tornare a Perugia dove si trovava benissimo”.

Il padre del giovane ha comunque confermato la sua fiducia nella Procura di Perugia.

“Abbiamo bisogno della verità”, è l’appello lanciato da Michele Prospero.

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