Andrea Prospero trovato morto a Perugia, la famiglia ha dubbi sul suicidio: il mistero del computer
Il pc di Andrea Prospero può essere recuperato? Continua il giallo di Perugia: secondo la famiglia non si sarebbe suicidato. Cosa non torna
Andrea Prospero non si è suicidato. Lo dice con convinzione il padre Michele, un’opinione condivisa con la moglie, ed entrambi si dicono certi che il figlio 19enne sia stato “trascinato e minacciato”. Sono ancora tantissimi i punti da chiarire sul giallo di Perugia, e qualche risposta potrebbe arrivare dall’analisi del pc che il giovane studente aveva con sé in quella stanza di quel B&B in cui è stato trovato senza vita.
- L'analisi del pc è possibile?
- Il mistero del pacco Amazon
- Il messaggio Telegram dopo la morte di Andrea Prospero
L’analisi del pc è possibile?
Nelle prime fasi delle indagini era emerso che il corpo di Andrea Prospero era stato rinvenuto accasciato sul suo computer, e che i liquidi espletati post-mortem si erano riversati proprio sul dispositivo rendendo impossibile una perizia.
Tuttavia l’avvocato Carlo Pacelli che assiste la famiglia di Andrea ha riferito a Umbria 24 che l’azienda incaricata di recuperare i dati del pc potrebbe aver estrapolato qualcosa dalla scheda madre. Una novità che, se corrispondente al vero, potrebbe favorire il lavoro degli investigatori.
Fonte foto: iStock
Sempre Pacelli aggiunge che il 19enne aveva acquistato il computer “verso novembre scorso” e che al suo interno potrebbero trovarsi risposte per i “due mesi cruciali” che hanno separato quel momento in cui lo studente ha avuto il suo primo pc da quello in cui è stato trovato senza vita in un B&B.
Oltre al computer, ricordiamo, nella stanza presa in affitto da Prospero – nonostante fosse beneficiario di un posto nello studentato di Perugia – erano presenti quaranta schede sim, due carte di credito e medicinali di dubbia provenienza.
Il mistero del pacco Amazon
Nel corso della puntata di Chi l’ha Visto? andata in onda mercoledì 26 febbraio è stato fatto notare che all’interno della stanza dello studentato in cui alloggiava Andrea Prospero erano presenti dei pacchi Amazon.
Uno di questi era la scatola che conteneva il pc poi rinvenuto nella stanza del B&B. Il 19enne l’aveva ritirata presso una tabaccheria con il servizio PuntoPoste, l’opzione che l’azienda di Jeff Bezos mette a disposizione per le spedizioni che gli utenti intendono ritirare in punti diversi rispetto al loro domicilio.
Il destinatario di quel pacco, tuttavia, non era Prospero. Il nome riportato sulla scatola aveva come iniziali L e C, che non corrispondono alle generalità del 19enne. Perché? Dagli studi di Rai 3 è stata lanciata l’ipotesi che quel computer fosse in realtà il regalo di qualcuno che voleva entrare nelle grazie della vittima per poi circuirla.
Il messaggio Telegram dopo la morte di Andrea Prospero
Ancora, sempre la redazione di Chi l’ha Visto? è stata contattata da un anonimo che ritiene di conoscere l’autore del messaggio comparso su Telegram dopo la morte di Andrea Prospero, ovvero l’invito a cancellare tutti post del 19enne dal gruppo.
L’anonimo sostiene che si tratti di “una persona molto conosciuta nel dark web” e che “stranamente ha cancellato molti messaggi”, quindi rivela alla giornalista il nome dell’admin misterioso. Il nome, tuttavia, non corrisponde. La giornalista di Chi l’ha Visto? ha contattato il titolare del nome fornito dall’anonimo, ma la persona raggiunta ha riferito di non aver mai conosciuto Andrea Prospero.
