Telefonata Trump-Putin sulla guerra in Ucraina e la pace, i retroscena sulle comunicazioni tra leader di Stato
Dietro alla telefonata tra Trump e Putin ci sono vari aspetti che sono sfuggiti al pubblico, come l'organizzazione per aggirare il problema linguistico
La telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin si è conclusa senza un accordo sul punto più importante, la tregua in Ucraina. Dietro al dialogo tra i due leader c’è stata però una lunga preparazione e sono stati ottenuti anche alcuni risultati diplomatici inaspettati.
- Cosa si è concluso nella chiamata tra Trump e Putin
- Il problema della lingua e la traduzione
- La diplomazia dell'hockey
Cosa si è concluso nella chiamata tra Trump e Putin
I capi di Stato di Usa e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin hanno parlato per telefono di come raggiungere una tregua e una pace duratura in Ucraina. Nessun accordo è stato raggiunto per quanto riguarda il cessate il fuoco sul campo, che gli Stati Uniti avevano negoziato con Kyiv.
Sono però stati raggiunti accordi minori, come uno scambio di prigionieri e un’interruzione reciproca, tra Russia e Ucraina, degli attacchi alle infrastrutture energetiche della durata di 30giorni.

Entrambe le delegazioni sembrano essere uscite soddisfatte da quanto ottenuto. Sia le dichiarazioni del Cremlino sia quelle della Casa Bianca hanno parlato di un’intenzione di continuare le trattative diplomatiche.
Il problema della lingua e la traduzione
Questo tipo di telefonate, già complesse a causa della delicatezza dei temi trattati, sono rese ancora più intricate dal fatto che gli interlocutori non parlano la stessa lingua e, comunque, preferiscono esprimersi nella propria lingua madre per non creare freintendimenti.
Per la telefonata tra Trump e Putin è stato quindi organizzato un canale diplomatico preliminare che definisse le intenzioni dei due interlocutori e i confini della discussione.
Cruciale è anche il ruolo degli interpreti, che devono tradurre in tempo reale quanto detto da entrambi i presidenti. Verso di loro deve esserci la più totale fiducia da parte dell’intero staff.
La diplomazia dell’hockey
Nella telefonata tra Trump e Putin non si è però parlato soltanto di guerra. Secondo un comunicato del Cremlino infatti, Trump e Putin sarebbero d’accordo su un passo diplomatico che parta dallo sport.
I due presidenti vorrebbero infatti organizzare alcuni match di hockey, sport molto diffuso sia in Russia che negli Usa, in entrambi i Paesi, tra squadre della Khl russa e della Nhl statunitense, i due campionati nazionali più importanti.
Non sarebbe la prima volta che uno sport fa da avanguardia nella distensione delle relazioni tra due Paesi. All’inizio degli anni ’70 Cina e Stati Uniti organizzarono una serie di visite reciproche dei rispettivi campioni di tennis tavolo, per preparare la prima visita di un presidente americano nella Cina comunista, quella di Richard Nixon nel 1972. Una strategia chiamata “Diplomazia del ping pong“.
