Le bugie di Moussa Sangare su Sharon Verzeni prima di confessare l'omicidio: "L'ho vista litigare con un uomo"
Omicidio Sharon Verzeni, tutte le bugie di Moussa Sangare agli inquirenti prima della confessione: dal taglio di capelli all'"amico"
Prima di confessare l’omicidio di Sharon Verzeni, Moussa Sangare avrebbe mentito. Agli inquirenti che lo stavano interrogando avrebbe in un primo momento negato di aver frequentato Terno d’Isola – dove viveva la vittima e dove è stata uccisa, in via Castegnate – per poi ammettere di essere passato sul luogo del delitto e di aver assistito allo stesso, quando un uomo non meglio identificato avrebbe colpito la barista 33enne al culmine di una lite. Incalzato e stretto dagli inquirenti, infine, aveva confessato.
Le bugie di Moussa Sangare
Nel corso del primo interrogatorio da parte degli inquirenti, Moussa Sangare avrebbe mentito. Lo riporta Il Giorno da alcuni estratti della convalida del fermo del gip Raffaella Mascarino, nel cui documento sono riportati i tentativi del 31enne di indirizzare le indagini verso un soggetto terzo, da egli stesso indicato come l’omicida della 33enne.
Inizialmente Sangare avrebbe negato di essersi recato a Terno d’Isola nei mesi circostanti il delitto, ma quando gli inquirenti gli hanno mostrato le immagini che lo immortalano mentre si dà alla macchia a tutta velocità lungo via Castegnate pedalando contromano con la sua bicicletta, il reo confesso avrebbe cambiato versione.
Il fotogramma che ha incastrato Moussa Sangare nelle indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, uccisa a Terno d’Isola (Bergamo) nella notte tra il 29 e il 30 luglio
A quel punto Sangare avrebbe ammesso di essere passato per via Castegnate e di aver assistito al fatto indicando “tuttavia come autore dell’omicidio, un altro fantomatico soggetto, di cui forniva una descrizione sommaria e incoerente“.
Nello specifico, il reo confesso ha riferito che in quel momento Sharon si trovava in compagnia di “‘un amico’, con cui avrebbe discusso e che quindi l’avrebbe accoltellata, minacciando poi anche lui che aveva assistito al fatto”.
Infine, il 31enne avrebbe dichiarato il falso a proposito del suo taglio di capelli: Sangare, infatti, aveva riferito di averli tagliati almeno “tre mesi prima dell’audizione”, un altro dettaglio che ha insospettito gli inquirenti che hanno notato “la lunghezza estremamente corta” nel momento dell’interrogatorio.
L’omicidio di Sharon Verzeni
Sharon Verzeni è stata uccisa intorno all’1 del mattino in via Castegnate, a Terno d’Isola, mentre faceva una passeggiata. La 33enne è stata raggiunta da quattro coltellate ed è riuscita a chiamare i soccorsi prima di perdere la vita.
Allontanato ogni sospetto dal fidanzato Sergio Ruocco, che era rimasto a casa a dormire, gli inquirenti si sono concentrati prima sui residenti di via Castegnate e dintorni e nel contempo sulle persone immortalate dalle videocamere di sorveglianza nell’ora del delitto.
L’attenzione si è concentrata principalmente sul misterioso uomo in bicicletta filmato mentre si allontanava trafelato dal luogo della tragedia, pedalando contromano.
L’arresto e la confessione
Grazie alle immagini della videosorveglianza e alla collaborazione di due testimoni, nella notte tra il 29 e il 30 agosto – esattamente un mese dopo l’omicidio – gli inquirenti hanno arrestato Moussa Sangare.
Aspirante rapper, 31 anni, disoccupato e con precedenti per maltrattamenti, Sangare è stato incalzato dagli investigatori ed è crollato, confessando l’omicidio. Il reo confesso non è ancora in grado di fornire un movente: agli inquirenti ha spiegato di essere uscito di casa con l’intenzione di accoltellare qualcuno.
Secondo la procuratrice aggiunta Rota, quindi, Sharon Verzeni era “la persona sbagliata nel posto sbagliato”. Sangare l’avrebbe notata in via Castegnate, avrebbe fatto inversione e l’avrebbe colpita. Agli inquirenti ha detto:
Lei stava scappando, sono sceso dalla bici, l’ho rincorsa e l’ho colpita alla schiena più volte, tre o quattro. Lei ha urlato chiedendo ‘Perché’, dicendo ‘Sei un codardo, sei un bast**do’. Poi ho ripreso la bici e velocemente mi sono allontanato.