Blitz Usa in Siria, Biden: "Ucciso il capo dell'Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi"

L’esercito Usa ha “eliminato dal campo di battaglia” il capo dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi durante un’operazione nel nord della Siria. Lo ha annunciato Joe Biden, che ha ordinato il raid avvenuto durante la scorsa notte. Tutti i soldati americani delle Forze speciali impegnate nel raid sono sani e salvi, ha precisato il presidente, che si rivolgerà alla nazione nelle prossime ore.

Secondo fonti dell’amministrazione Usa, citate dal New York Times, il leader del Califfato si sarebbe fatto saltare in aria: sarebbe stata proprio quella deflagrazione ad uccidere anche i membri della sua famiglia. L’assalto è scattato nella notte con un impiego di elicotteri. I commandos statunitensi hanno circondato un’abitazione nella località di Atmeh, regione di Idlib, nota per la presenza di jihadisti.

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Blitz Usa in Siria, i dettagli del raid statunitense

I militari hanno invitato alla resa le persone asserragliate in una casa ma, dopo un paio d’ore, chi era all’interno avrebbe aperto il fuoco usando fucili e lanciagranate. La battaglia è proseguita intensa e si è conclusa con un’esplosione che ha devastato l’edificio.

L’ipotesi dei danni subiti dall’elicottero

Sono state fasi concitate, con un elicottero costretto ad un atterraggio d’emergenza. Il velivolo – sempre secondo il New York Times – ha avuto un’avaria e sono stati costretti a distruggerlo al suolo. Narrazione che potrebbe però nascondere un’altra tesi, quella di danni subiti per i tiri del nemico.

Blitz Usa in Siria, chi era Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi

Amir Mohammed Abdul Rahman al-Mawli al-Salbi, noto internazionalmente con il nome di battaglia Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, è stato uno dei più importanti terroristi iracheni, califfo dell’autoproclamato Stato Islamico. La sua nomina venne annunciata dai media e dalle agenzie di stampa internazionali il 31 ottobre 2019, a meno di una settimana dalla morte di Abu Bakr al-Baghdadi.

Quest’ultimo – anch’egli rimasto ucciso in un’operazione militare condotta da parte degli Stati Uniti – era considerato il vero leader nei territori tra l’Iraq nord-occidentale e la Siria orientale. Al-Qurayshi ne raccolse l’eredità e nel suo primo intervento giurò “vendetta contro infedeli e apostati” per la morte del suo predecessore.

Cosa succede ora nel Califfato

Il movimento perde dunque la sua guida nei giorni successivi ad un’offensiva spettacolare in Siria (dieci giorni di assalto a una prigione) e ai segnali di grande rilancio in Iraq. Una conferma della sua resistenza e della capacità di superare fasi difficili. I seguaci del Califfato continuano a rappresentare una minaccia su molti fronti, dal Sahel all’Afghanistan.

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