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Alessia Piperno rapita a Teheran, parla una donna che l'ha incontrata prima dell'arresto

Il racconto di Jessica Ciofi, 46enne psicologa fiorentina, che ha incontrato la 30enne travel blogger in Iran

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“È una ragazza curiosa del mondo, che ha voglia di conoscerlo al di là dei pregiudizi, ma non è una rivoluzionaria, non fa parte di movimenti, non è politicizzata“: viene descritta così Alessia Piperno, la travel blogger da cinque giorni in carcere in Iran, forse l’ultima connazionale ad averla incontrata in viaggio prima dell’arresto, Jessica Ciofi, 46enne psicologa fiorentina. Un racconto che aggiunge qualche elemento in più in queste ore di apprensione per il destino della 30enne romana.

L’incontro

“Sono arrivata in Iran attorno all’8 di agosto poi sono scesa a sud e sono arrivata a Kashan, una città dell’Iran centrale. Nell’ostello dove stavo è arrivata Alessia e le hanno detto che c’era un’altra italiana, mi ha raggiunto nella zona comune si è presentata e abbiamo passato tutta la sera insieme. Una serata molto bella e piacevole tanto che salutarci ci è dispiaciuto” ha testimoniato Ciofi, presidente dell’Associazione Professione e Solidarietà.

Io non so di che cosa possano accusarla, però sono spaventata” ha aggiunto la psicologa.

L’arresto

La travel blogger sarebbe arrivata in Iran circa tre mesi fa, come testimoniano le immagini e i video pubblicati sui suoi profili social, attraverso i quali documenta i suoi viaggi in giro per il mondo, dall’Australia al Messico, dall’India al, dal Guatemala allo Sri Lanka, cominciati nel 2016.

Tre giorni fa l’ong Amnesty international aveva denunciato l’arresto di nove cittadini stranieri a Teheran, a margine delle manifestazioni di protesta cominciate in Iran per la morte di una ragazza di 22 anni, Mahsa Amini, fermata dai poliziotti perché indossava forse il velo islamico in modo non corretto.

Tra questi è probabile che ci fosse anche Alessia Piperno, di cui i familiari non avevano più notizie da giorni, fino alla telefonata disperata della 30enne al padre che sui social ha denunciato l’accaduto. “Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo contatto con Unità di Crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso” ha raccontato all’Ansa, Alberto Piperno.

Secondo quanto riporta il Corriere, diplomazia e intelligence italiana stanno lavorando per fare ottenere un provvedimento di espulsione per la travel blogger, ma non sarebbero ancora riuscite a stabilire un contatto con le autorità iraniane, tantomeno con la 30enne di cui non si conoscono le accuse contestate né in che prigione sia detenuta.

Le ipotesi

Tra le ipotesi che avrebbero potuto far finire Alessia nel mirino delle autorità di Teheran ci sarebbe il contenuto dei post legati proprio alla morte di Mahsa Amini: “Sarei potuta essere io, o la mia amica Hanieh, o una di quelle donne che ho incontrato durante questo viaggio. Hijab in Iran non è sinonimo di religione, bensì è sinonimo di governo” ha scritto su Instagram.

Altra pista seguita dai funzionari della Farnesina riguarderebbe il visto scaduto. In uno dei video pubblicati sulla sua pagina Instagram tre settimane fa, la 30enne ha raccontato di avere il visto scaduto e di essere in attesa di un nuovo visto per il Pakistan.  Ma poi rivela di aver conosciuto un uomo “molto gentile” che l’ha aiutata a rinnovare il visto per altri 30 giorni.

alessia-piperno Fonte foto: Facebook - Travel, Adventure, Freedom
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