Afroamericano Frank Tyson ucciso dalla polizia in Ohio, bloccato col ginocchio sul collo: "Non respiro"
“Non respiro” sono state le ultime parole di Frank Tyson, afroamericano ucciso dalla polizia in Ohio, negli Stati Uniti
Tragico déjà vu della storia di George Floyd quello che è successo in Ohio, negli Stati Uniti. Frank Tyson, cittadino afroamericano di 53 anni, è stato ucciso da un agente della polizia della cittadina di Canton, che lo ha bloccato a terra con un ginocchio sul collo. “Non respiro” lo si sente sussurrare nel video dell’arresto diffuso dalle forze dell’ordine e per il quale è stata avviata un’indagine.
Afroamericano ucciso dalla polizia in Ohio
Frank E. Tyson, cittadino afroamericano della cittadina di Canton, in Ohio, era ricercato dalla polizia perché scappato dopo essere andato contro un palo elettrico con la propria auto.
Riparatosi in un club per veterani, Tyson, 53 anni, è stato raggiunto dagli agenti e, spaventato, ha iniziato a urlare “mi vogliono uccidere”.
Proteste contro la brutalità della polizia in Ohio
Gli esponenti delle forze dell’ordine lo hanno quindi fermato e messo a terra. È stato uno degli agenti a immobilizzarlo, premendogli un ginocchio sul collo mentre un collega lo ammanettava.
Tyson è stato immobilizzato per almeno 30 secondi. Dopo cinque minuti, ancora immobile sul pavimento, la polizia gli ha controllato il polso constatando l’assenza di battito.
Solo dopo altri minuti è stata praticata all’uomo privo di sensi la rianimazione cardiopolmonare, fino all’arrivo di un’ambulanza.
Trasportato dal personale medico fino all’ospedale più vicino, Frank Tyson è stato dichiarato morto. Era il 18 aprile 2024.
“Non respiro”, Frank Tyson come George Floyd
La ricostruzione dell’accaduto è mostrata un video di 36 minuti diffuso dalla polizia statunitense, per cui è stata avviata un’indagine.
Gli agenti coinvolti nell’omicidio di Frank Tyson sono stati temporaneamente sospesi dal loro incarico.
Nel cruento video si sente l’uomo, immobilizzato a terra, ripetere più e più volte “non respiro” e “non riesco a respirare”. Alle richieste di aiuto, la polizia ha risposto intimando a Tyson di calmarsi.
“Non respiro” furono le stesse parole pronunciate da George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso dalla polizia il 25 maggio 2020 a Minneapolis, in Minnesota.
Accusato di aver pagato le sigarette con una banconota falsa, Floyd è stato bloccato dall’agente Derek Chauvin, che lo ha immobilizzato a terra spingendogli il ginocchio sul petto.
Chauvin si è accanito per otto interi minuti, fino a portare alla morte per asfissia di Floyd. L’accaduto fu ripreso dai telefonini delle persone testimoni.
L’accaduto portò alla nascita del movimento Black Lives Matter, per cui milioni di cittadini statunitensi scesero in piazza per protestare contro il razzismo e la brutalità della polizia.