West Nile virus nel sangue, bloccate donazioni in Friuli Venezia Giulia: cosa sta succedendo nella regione
Aumentano i casi di West Nile virus in Friuli Venezia Giulia, con il patogeno rilevato in sacche di sangue destinato alle trasfusioni ospedaliere
Sono stati individuati nuovi casi di positività al West Nile virus nel Nord Italia. A darne l’allarme sono stati i centri trasfusionali di una regione, che hanno rilevato il patogeno all’interno del sangue prelevato dai donatori.
- Salgono i casi di West Nile virus in Friuli Venezia Giulia
- Le linee guida contro il virus del Nilo Occidentale nella regione
- Quali sono le aree in cui è stato trovato il virus West Nile
Salgono i casi di West Nile virus in Friuli Venezia Giulia
A darne la notizia è stato il coordinamento del Dipartimento trasfusionale del Servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia. Tramite cui vengono donate 80 mila unità di sangue ed emoderivati ogni anno.
Attraverso il sistema di monitoraggio messo in campo sul territorio sono stati individuati altri due casi di positività al West Nile virus.
I casi sono saliti dunque a tre nella regione. Uno si trova nell’area di Pordenone e due in quella di Udine. Tutti e tre i donatori risultati positivi al virus sarebbero in buona salute, e le loro condizioni non desterebbero preoccupazione.
Da prassi il loro sangue è però stato individuato e bloccato tempestivamente prima di essere immesso nel sistema e finire negli ospedali.
Tutti e tre saranno sottoposti a prelievi di conferma e seguiti dai Servizi trasfusionali per i prossimi quattro mesi, poi potranno riprendere a donare il sangue senza alcuna limitazione.
Riccardo Riccardi, vicegovernatore friulano con delega alla Salute.
Le linee guida contro il virus del Nilo Occidentale nella regione
Riccardo Riccardi, vicepresidente della Regione con delega alla Salute, ha fatto sapere che nel Friuli Venezia Giulia sono state adottate le dovute misure di sorveglianza.
I presidi sanitari stanno infatti seguendo le linee guida per la prevenzione stabilite dal Ministero della Salute. Con particolare attenzione nelle aree in cui la malattia si potrebbe diffondere.
Vengono infatti prima eseguiti i test su zanzare e cavalli per identificare l’areale di diffusione del virus tra gli animali, e poi adottato un test specifico sulle donazioni di sangue ed emocomponenti.
La donazione è sospesa per 28 giorni, tempo di incubazione del patogeno, per i cittadini che hanno soggiornato nelle zone a rischio.
Quali sono le aree in cui è stato trovato il virus West Nile
Il vicegovernatore ha spiegato che nel 2022 il virus West Nile è stato rilevato già a metà luglio nelle zanzare delle seguenti aree.
- San Vito al Tagliamento.
- San Canzian d’Isonzo.
- Palazzolo dello Stella.
La Direzione centrale Salute, in accordo con la rete trasfusionale, ha deciso di rendere obbligatorio il test per il patogeno per tutte le donazioni di sangue.