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Vaccini covid, Italia e Ue in ritardo: Giorgetti spiega perché

Secondo il ministro Giancarlo Giorgetti sarebbe in corso una "guerra geopolitica" sugli approvvigionamenti dei vaccini

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

La campagna vaccinale anti covid sta andando a rilento in Italia e nel resto dei Paesi Ue, a causa dei tagli e dei ritardi nelle forniture dei vaccini da parte delle aziende produttrici. Alla base di tutto però, secondo il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, ci sarebbe una “guerra geopolitica” sugli approvvigionamenti dei vaccini.

Una tesi che sembra essere condivisa dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che nelle scorse settimane ha affettuato una serie di telefonate agli amministratori delegati delle principali case farmaceutiche produttrici e ai vertici dell’amministrazione americana.

Una operazione di pressing messa in campo anche da altri premier Ue e concordata con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.

Oltre al rispetto dei contratti, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, il governo italiano punta ad ottenere dieci milioni di dosi aggiuntive rispetto a quanto previsto nelle prossime due settimane, in modo da rispettare gli obiettivi della campagna vaccinale.

Tre dei quattro vaccini approvati per l’uso nell’Unione Europea – Pfizer, Moderna e Johnson&Johnson –  sono di produzione americana. Per questo tutto passa da Washington: difficilmente la situazione si sbloccherà senza un cambio di linea da parte della Casa Bianca, improntata finora a dare priorità alle vaccinazioni in casa.

L’imminente missione del ministro degli Esteri Di Maio a Washington – il primo ad incontrare il nuovo presidente Joe Biden – punta anche a questo.

Vaccini, le mosse Ue

La guerra agli approvvigionamenti dei vaccini sta mettendo a dura prova la solidità delle istituzioni dell’Unione Europea e la solidarietà tra i Paesi Ue. E se a ovest la situazione rimane la stessa, c’è chi inizia a rivolgere lo sguardo a est. Diversi Paesi stanno iniziando a muoversi in proprio, come la Germania, che sta guardando con sempre più interesse al vaccino russo Sputnik.

Tra questi anche l’Italia: “O ci sarà un coordinamento europeo o faremo da soli”, aveva detto nelle scorse settimane il premier Draghi. La ricerca di soluzioni alternative da parte dei Paesi Ue testimonia secondo Giorgetti “il fallimento della politica europea, che ora arranca e cerca di recuperare. Ma siamo in ritardo di un mese”.

Vaccini, errori nella contrattazione europea

Come ha ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza, “l’Europa paga soprattutto la mancanza di una produzione propria” di vaccini anti covid. Per questo secondo il ministro “è stata giusta la scelta di comprare insieme i vaccini per evitare il tutti contro tutti”.

Ma, come ha rilevato anche Draghi, ci sono stati degli errori e delle “leggerezze” nella stipula dei contratti da parte dei negoziatori della Commissione Ue.

L’azienda più inadempiente è risultata essere l’unica europea, l’anglo-svedese AstraZeneca, che si era impegnata con l’Ue per la fornitura di 120 milioni di dosi nel primo trimestre, poi ridotti sulla carta a 30 milioni. Finora però sono stati consegnati appena 18 milioni di dosi.

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