La Rai "commissaria" Report, la trasmissione non sarà più interamente in mano a Sigfrido Ranucci
L'ad della Rai ha diffuso una circolare che obbliga Report ad avere una figura esterna che gestisce il programma diversa da Sigfrido Ranucci
Una circolare interna della Rai, già ribattezzata “norma Report“, ha stabilito che tutte le trasmissioni dovranno avere un supervisore esterno alla produzione. Sindacati e opposizioni hanno protestato, accusando il Governo di voler silenziare il programma di approfondimento giornalistico.
La norma Report della Rai
La vicenda inizia a ottobre 2024, quando l’amministratore delegato della Rai Gianpaolo Rossi chiede di controllare se tutte le trasmissioni e i programmi della televisione pubblica abbiano un supervisore esterno, una pratica comune chiamata in gergo “segregazione dei poteri”.
Il controllo rivela che nella famosa trasmissione di approfondimento giornalistico Report, questo ruolo è ricoperto dal vicedirettore degli Approfondimenti, Sigfrido Ranucci, che è anche conduttore.
Fonte foto: ANSA
Da qui la circolare, che stabilisce che ogni trasmissione deve avere una struttura editoriale il cui responsabile non sia il conduttore del programma stesso, imponendo quindi a Report una nuova figura esterna di controllo sulle attività giornalistiche.
L’attacco dei sindacati e delle opposizioni
I sindacati hanno duramente attaccato questa scelta della Rai. L’Usigrai ha diffuso un comunicato molto duro: “Nella Rai senza presidente arrivano i commissari sui programmi giornalistici. È un attacco alla professione giornalistica, un modo per mettere sotto controllo l’informazione pubblica”.
Anche le opposizioni hanno duramente criticato la scelta. Avs, per voce dei suoi due leader, ha fatto sapere di considerare la circolare un atto contro la libertà di informazione e l’autonomia dei giornalisti.
Il Pd, tramite il capogruppo in vigilanza Rai Stefano Graziano, ha definito la direttiva “liberticida”, commentando che il Governo ha “paura della propria ombra.”
La risposta della Rai
La dirigenza Rai ha spiegato che la circolare è stata emanata soltanto per riportare alla normalità una situazione anomala per la quale Report finiva per essere una delle poche trasmissioni senza alcun controllo esterno.
“È veramente surreale, non c’è altro modo per definirlo. Da sempre i programmi dipendono dai capi struttura e ognuno di questi viene assegnato a strutture competenti che li coordinano”, si legge in un comunicato.
“È sempre stato così con dirigenti responsabili che controllano e supervisionano la creatività, la scaletta, gli ospiti e fa le squadre. Se c’è qualcosa che non funziona la responsabilità è del dirigente che ha sotto di sé l’intera gestione del programma”, conclude la tv di Stato.
