La Cia cambia parere sull'origine del Covid: l'ipotesi di "fuga da laboratorio di Wuhan" e i dubbi sul virus
Secondo una nuova pubblicazione della Cia, "l'origine della pandemia di Covid-19 correlata alla ricerca" sarebbe "più probabile di quella naturale"
La teoria più “probabile” sull’origine della pandemia da Covid-19 è la fuga da un laboratorio cinese. È quanto sostenuto dalla Cia, l’agenzia d’intelligence degli Stati Uniti, arrivata a questa conclusione in seguito a uno studio i cui risultati sono stati pubblicati per volontà del nuovo direttore nominato da Trump, John Ratcliffe. La teoria, a ogni modo, gode di “scarsa fiducia” (low confidence) – chiarisce la Cia stessa – e non sarebbe basata su nuove informazioni, ma sull’analisi di quelle già esistenti.
- La Cia sull'origine del Covid: la fuga da un laboratorio cinese
- L'influenza del ruolo di Donald Trump
- La teoria della biologa Alina Chan
La Cia sull’origine del Covid: la fuga da un laboratorio cinese
“Sulla base delle segnalazioni disponibili la Cia valuta con scarsa fiducia che un’origine della pandemia di Covid-19 correlata alla ricerca sia più probabile di un’origine naturale“, ha dichiarato un portavoce attraverso una nota diffusa.
Tuttavia, ha aggiunto l’agenzia, “la Cia continua a valutare come plausibili sia gli scenari di origine correlata alla ricerca che quelli di origine naturale della pandemia di Covid-19“, sottolineando come gli Usa continueranno a valutare qualsiasi nuova segnalazione o informazione rilevante.
Fonte foto: ANSA
Nel corso delle ultime settimane dell’amministrazione di Joe Biden, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan aveva ordinato una revisione complessiva delle informazioni top secret relative all’origine del virus, come rivelato dal New York Times.
L’ex numero uno della Cia Bill Burns, inoltre, aveva fatto sapere ai suoi analisti che questi avrebbero dovuto prendere una posizione definitiva in merito.
L’influenza del ruolo di Donald Trump
Secondo molti osservatori, a ogni modo, dietro alla pubblicazione ci sarebbe un’influenza diretta del neopresidente Donald Trump, che ha sempre accusato Pechino di aver generato la pandemia, facendo spesso intendere che alla base ci fosse la volontà di danneggiare gli Stati Uniti.
Un ulteriore conferma sull’origine di quello che il tycoon chiamava “China virus” – seppur non definitiva – contribuisce a minare la credibilità di Pechino, proprio nei giorni successivi all’insediamento di Trump alla Casa Bianca.
La teoria della biologa Alina Chan
L’idea che il Covid possa aver avuto origine in un laboratorio di Wuhan nel 2020 era stata alimentata da altre tesi, tra cui quella proposta dalla biologa molecolare canadese Alina Chan nel corso della scorsa estate.
Secondo la scienziata, gli Usa avrebbero sovvenzionato il progetto di ricerca che ha poi portato alla nascita della malattia. Chan ha vergato un lungo approfondimento per il New York Times.
Secondo la studiosa, tutto avrebbe avuto inizio nel 2018, quando il laboratorio di Wuhan iniziò a elaborare Defuse, un progetto volto a creare virus simili al coronavirus. Il progetto venne sviluppato in collaborazione con EcoHealth Alliance, società americana finanziata con 80 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti.
